Arrampicata sportiva alle Olimpiadi di Tokyo: le emozioni del primo giorno
Lo abbiamo atteso insieme, per oltre un anno, e questa mattina è successo davvero: l’arrampicata sportiva ha fatto il suo debutto alle Olimpiadi di Tokyo. I più fortunati tra noi hanno avuto modo di seguire in diretta le qualifiche maschili, primo appuntamento di questa maratona di sfide che per 4 giorni ci vedrà sudare davanti allo schermo, sperando di vedere il tricolore sul podio olimpico. Un sogno purtroppo già sfumato sul fronte maschile. L’avventura a 5 cerchi dei giovanissimi Ludovico Fossali e Michael Piccolruaz è infatti terminata oggi. Saranno in ogni caso tante le emozioni che porteranno a casa. Sono tante quelle che ci hanno regalato. Ora si punta tutto su Laura Rogora, che vedremo in parete domani.
Nel nostro piccolo cercheremo di seguito di raccontarvi come sia andata questa giornata storica, in cui i 20 migliori climber al mondo (Jongwon Chon – KOR; Nathaniel Coleman – USA; Christopher Cosser – RSA; Colin Duffy – USA; Ludovico Fossali – ITA; Alberto Ginés López – ESP; Kai Harada – JPN; Jan Hojer – GER; Rishat Khaibullin – KAZ; Bassa Mawem – FRA; Mickael Mawem – FRA; Alexander Megos – GER; Sean McColl – CAN; Tomoa Narasaki – JPN; Adam Ondra – CZE; Tom O’Halloran – AUS; Yufei Pan – CHN; Michael Piccolruaz – ITA; Aleksei Rubtsov – RUS; Jakob Schubert – AUT) si sono sfidati nella Combinata Olimpica, affrontando in successione le discipline Speed, Boulder e Lead.
Lo Speed piace a pochi
L’avventura del primo giorno dell’arrampicata sportiva ai Giochi Olimpici di Tokyo è iniziata alle ore 17 locali, ovvero alle ore 10 in Italia. I 20 protagonisti hanno dovuto affrontare in prima battuta la sfida Speed – in doppio round – per molti la disciplina del trio di Combinata decisamente più ostile.
Accanto agli italiani, che sono partiti con grinta, chiudendo rispettivamente in ottava (M. Piccolruaz) e tredicesima (L. Fossali) posizione, anche grandi nomi a noi ben noti dell’arrampicata mondiale, quali Jakob Schubert, Adam Ondra, Alexander Megos non hanno regalato grandi performance, arrivando rispettivamente 12°, 18° e 19°. Ma dopotutto non hanno mai negato le loro carenze nello Speed.
Al termine della prima sfida, che ha visto chiudere al comando i fratelli francesi Bassa Mawem (1°) e Mickael Mawem (3°), con interposto il giapponese Tomoa Narasaki (2°), il pensiero comune è stato probabilmente solo uno: menomale che ora tocca al Boulder.
Il primo record Speed della storia olimpica va così a Bassa Mawem (5.45). Tempi sotto i 6 secondi anche per Nagasaki (5.94) e il fratello MIckael (5.95).
Classifica Speed
- Bassa Mawem (FRA)
- Tomoa Narasaki (JPN)
- Mickael Mawem (FRA)
- Rishat Khaibullin (KAZ)
- Chon Jongwon(KOR)
- Colin Duffy (USA)
- Alberto Ginés López (ESP)
- Michael Piccolruaz (ITA)
- Christopher Cosser (RSA)
- Nathaniel Coleman (USA)
- Jan Hojer (GER)
- Jakob Schubert (AUT)
- Ludovico Fossali (ITA)
- Sean McColl (CAN)
- Kai Harada (JPN)
- Aleksey Rubtsov (RUS)
- Tom O’Halloran (AUS)
- Adam Ondra (CZE)
- Alexander Megos (GER)
- Yufei Pan (CHN)
Boulder, la Francia resta al comando
Venti minuti di pausa e i campioni sono tornati in parete. La sfida Boulder non si è rivelata assolutamente più facile dello Speed né estremamente soddisfacente per gli italiani. Quattro i blocchi da affrontare in successione, 5 minuti a disposizione per ciascuno. Un obiettivo che in pochi hanno raggiunto. Delusione, rabbia, preoccupazione, sono sensazioni che hanno attraversato lo sguardo di tutti gli atleti (idem per chi, come noi, seguiva da casa). I tracciatori hanno fatto davvero un bel lavoro. Colpi di scena, attese disattese, adrenalina a iosa, davvero una gara da seguire col fiato sospeso, lunga, estenuante, spettacolare.
Dei nostri ragazzi, il più provato dalla sfida Speed, soprattutto emotivamente, è risultato essere Ludovico Fossali, che ha abbandonato la nave chiudendo con punteggio nullo. Michael Piccolruaz è partito con una performance eccezionale sul primo blocco, risolto in 5 tentativi. Poi sono iniziate le difficoltà dal secondo, laddove non è riuscito neanche a conquistare la zona. Chiuderà al 13° posto con un top e una zona.
Adam Ondra e Alexander Megos, allo stesso modo, sono partiti alla grande sul primo blocco, per poi iniziare a patire. Niente da fare per Ondra sul secondo blocco, dove invece Megos ha raggiunto la zona. Terzo per entrambi risolto fino alla zona. E sarà il quarto a fare la differenza: top per Adam (risultato che lo porterà al terzo posto in classifica), zona per Alexander.
Jakob Schubert ha lasciato tutti un po’ basiti, partendo con grande difficoltà, e raggiungendo soltanto la zona sul primo blocco. Abbandonata la speranza di risolvere il secondo, si è ripreso sul finale, con una zona sul terzo e un top sull’ultimo problema.
Meravigliosa la sfida per il primo e secondo posto tra Mickael Mawem e Tomoa Nagasaki. Il francese ha conquistato in volata un top dopo l’altro, per poi fermarsi alla zona del quarto blocco. Alle sue spalle Nagasaki ha chiuso con 2 top e 2 zone.
Classifica Boulder
- Mickael Mawem (FRA)
- Tomoa Narasaki (JPN)
- Adam Ondra (CZE)
- Aleksey Rubtsov (ROC)
- Colin Duffy (USA)
- Alexander Megos (GER)
- Jakob Schubert (AUT)
- Pan Yufei (CHN)
- Jan Hojer (GER)
- Chon Jongwon (KOR)
- Nathaniel Coleman (USA)
- Harada Kai (JPN)
- Michael Piccolruaz (ITA)
- Alberto Ginés López (ESP)
- Sean McColl (CAN)
- Christopher Cosser (RSA)
- Rishat Khaibullin (KAZ)
- Bassa Mawem (FRA)
- Ludovico Fossali (ITA)
- Tom O’Halloran (AUS)
Lead senza top
Un’ora di pausa, in cui recuperare anche a casa il giusto ritmo cardiaco, e alle ore 14 italiane è iniziata la sfida finale della giornata nella Lead. Niente top per il favorito Adam Ondra che, forse stanco (un po’ come tutti), non è stato in grado di raggiungere il top. Per lui quarto posto in classifica Lead. C’è però da dire che nessuno, su 20 climber, sia stato in grado di chiudere la via.
I nostri Michael Piccolruaz e Ludovico Fossali ce l’hanno messa davvero tutta, sfruttando ogni energia residua per portarsi un po’ più in alto in classifica generale, posizionandosi infine in 12esima e 18esima posizione. Uno sforzo non sufficiente a guadagnare la qualifica per le Finali olimpiche.
Prestazione da leone quella di Jakob Schubert che ha toccato terra con un urlo liberatorio dopo aver sfiorato il top, dimostrando di essersi ricaricato mentalmente dopo la prova patita nel boulder. Scatto sul finale che lo ha portato a conquistare la prima posizione della classifica Lead. Alle sue spalle secondo posto per Colin Duffy, terzo per Alberto Gines Lopez.
Classifica Lead
- Jakob Schubert (AUT)
- Colin Duffy (USA)
- Alberto Ginés López (ESP)
- Adam Ondra (CZE)
- Nathaniel Coleman (USA)
- Alexander Megos (GER)
- Pan Yufei (CHN)
- Sean McColl (CAN)
- Jan Hojer (GER)
- Christopher Cosser (RSA)
- Mickael Mawem (FRA)
- Michael Piccolruaz (ITA)
- Rishat Khaibullin (KAZ)
- Tomoa Narasaki (JPN)
- Aleksey Rubtsov (ROC)
- Chon Jongwon (KOR)
- Harada Kai (JPN)
- Ludovico Fossali (ITA)
- Tom O’Halloran (AUS)
- Bassa Mawem (FRA)
Tiriamo le somme
Più che tirare le somme, prepariamoci a fare qualche moltiplicazione per capire come sia andata a finire la giornata e chi abbia guadagnato l’accesso alle qualifiche. Breve recap: la posizione in classifica generale dipende dal prodotto dei piazzamenti delle singole discipline. Più è basso tale prodotto più ci si posiziona in alto.
Di seguito vi forniamo la classifica generale di Combinata, con evidenziati i primi 8 atleti che troveremo in finale giovedì, ore 10 italiane. Avete fatto bene i calcoli?
- Mickael Mawem (33.00)
- Narasaki Tomoa (56.00)
- Colin Duffy (60.00)
- Jakob Schubert (84.00)
- Adam Ondra (216.00)
- Alberto Ginés López (294.00)
- Bassa Mawem (360.00)
- Nathaniel Coleman (550.00)
- Alexander Megos (684.00)
- Chon Jongwon (800.00)
- Rishat Khaibullin (884.00)
- Jan Hojer (891.00)
- Aleksey Rubtsov (960.00)
- Pan Yufei (1120.00)
- Michael Piccolruaz (1248.00)
- Christopher Cosser (1440.00)
- Sean McColl (1680.00)
- Harada Kai (3060.00)
- Ludovico Fossali (4563.00)
- Tom O’Halloran (6298,50)
Appuntamento domani mattina, ore 10, con le qualifiche femminili. Tutti pronti a tifare da lontano per la super Laura Rogora!