AlpinismoAlta quota

Si inizia a fare sul serio sugli 8000 del Karakorum

Procede speditamente la fase di acclimatamento di Marco Confortola al Gasherbrum I. L’alpinista ha ieri tracciato la via fino a C2, 6400 metri, scendendo poi a dormire a C1. È la seconda notte a 6000 metri. Al primo campo oggi Marco dovrebbe essere raggiunto da Mario Vielmo, che inizia così ufficialmente le sue rotazioni. Il meteo non è perfetto, salendo ieri Confortola è stato accompagnato da un costante nevischio che ha accumulato una decina di centimetri di neve fresca.

Anche sugli altri 8000 della regione sono arrivate le diverse spedizioni e gli alpinisti hanno iniziato a salire in parete e spendere notti tra i primi due campi per abituare i propri corpi alla carenza di ossigeno.

Tra coloro che hanno appena raggiunto il proprio campo base anche Sajid Sadadpara accompagnato da Elia Saikaly e Pasang Kaji Sherpa, guida alpina certificata UIAGM, che condurrà gli sforzi in alto. L’obiettivo della squadra è cercare i tre alpinisti dispersi questo inverno sul K2: Mohammed Ali Sadpara, padre di Sajid, John Snorri e Juan Pablo Mohr. Le medesime intenzioni le hanno anche Carlos Garranzo e Oswald Rodrigo Pereira, anche loro presenti durante l’invernale, e al momento entrambi in fase di acclimatamento a C1 (6050 metri).

Novità al Nanga Parbat, dove è impegnato un team spagnolo che da cinque membri si è più che dimezzato. Della squadra originaria sono rimasti sotto la parete Diamir solo Manuel ‘Lolo’ González e Sergio Carrascoso; hanno invece deciso di rinunciare Enrique Osiel, Íñigo Delgado e Carlos M. Santafé. A pesare le condizioni meteo che hanno bloccato per quasi tre settimane il gruppo, tanto che i progressi sulla montagna sono stati quasi nulli a parte un campo posizionato a 5.350 metri. La speranza è che nei prossimi giorni il meteo migliori così che i due superstiti possano riuscire a togliersi dall’impasse e ad arrivare almeno a C2 a 6000m. Anche se tutto dipenderà da quanta neve è caduta nei giorni scorsi.

Buone nuove invece dal K13 (chiamato anche Dansam Peak, 6666 m), che non è più inviolato. A realizzare la prima i francesi Jerome Sullivan, Martin Elias, Victor Saucede e Jeremy Stagnetto.

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