È atterrato poche ore fa, partito nella serata di ieri dalla base del UNHRD di Brindisi, un aereo umanitario della Cooperazione italiana diretto a Kathmandu con a bordo ventilatori polmonari, guanti e tute protettive. Un sostegno da parte dell’Italia al popolo nepalese, da sempre vicino agli italiani e ai suoi alpinisti.
Era fine maggio quando ricevetti la telefonata di Kaji Bista dal Laboratorio Osservatorio Piramide che mi informava che la situazione Covid nella valle del Khumbu; decisi come prima cosa di donare tutte le 18 bombole e i respiratori che erano presenti in Piramide. Ma erano i giorni in cui l’emergenza sanitaria in Nepal era al suo drammatico apice e in poche ore mi chiamò chiedendo aiuto anche Nima Nuru Sherpa, amico di sempre che gestisce una importante agenzia di trekking, e Amrit Shakya, commissario dei padiglioni del Nepal all’Expo di Milano e anche a quella prossima di Dubai, condividendo la paura e la necessità di assistenza.
Chiamai allora il sottosegretario al Ministero degli Affari Esteri Benedetto Della Vedova, che conosce bene le montagne, dicendogli che forse il Governo italiano avrebbe potuto inviarlo non solo in India, ma anche in Nepal. Chiamai anche l’ex parlamentare Milvia Boselli, da sempre nel board dell’EvK2CNR e docente universitaria, che mi rispose che avrebbe chiamato Marina Sereni, viceministro agli Esteri con la delega alla cooperazione. Il mattino successivo la senatrice Sereni le assicurò il massimo impegno.
Chiesi allora ad Amrit Shakya, Nima Nuru Sherpa, Kaji Bista, ma anche Simone Moro e Gnaro Mondinelli, di inviare un messaggio al nostro Ministero per chiedere loro stessi che fosse data una mano al Nepal, che spesso aveva aiutato gli alpinisti italiani.
Con piacere ieri sera ho appreso che la viceministra Sereni è riuscita attraverso l’UNHRD a far partire un cargo di aiuti. Un segno importante di affetto e riconoscenza dell’Italia verso le montagne più alte della terra e un popolo di grande cultura e generosità.
