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Messico. Una targa in ricordo del ghiacciaio defunto

Nei mesi scorsi ci siamo ritrovati più volte a parlare delle sorti, decisamente non rosee, dei ghiacciai alpini (con qualche eccezione), polari e himalayani. Oggi facciamo un salto in America, per la precisione in Messico, dove nel mese di aprile 2021, un gruppo di scienziati è salito in quotda sul vulcano spento Iztaccíhuatl per installare una targa in ricordo di un ghiacciaio defunto: l’Ayoloco. Una storia che ricorda quella dell’Okjökull, il primo ghiacciaio islandese dichiarato morto nel 2019.

Il ghiacciaio Ayoloco

Il vulcano Iztaccíhuatl, di età stimata attorno ai 900.000 anni, si erge a circa 65 km a Sud Est di Città del Messico e rappresenta una meta alpinistica particolarmente apprezzata dagli appassionati di alta quota. La vetta principale (west summit) tocca quota 5215 metri, una cifra che porta il vulcano ad essere riconosciuto come terza montagna più alta del Paese, dopo il Pico de Orizaba or Citlaltépetl (5636 m) e il vulcano Don Goyo or Popocatépetl (5426 m).

Nel corso della sua storia si ritiene che abbia ha accolto sulle sue pendici almeno 18 ghiacciai, progressivamente scomparsi. Ne erano rimasti 3 di dimensioni discrete fino a una manciata di anni fa: l’Ayoloco glacier, il Crater Glacier e il Southeast Glacier. In soli 30 anni questi 3 ghiacciai hanno mostrato una riduzione nella loro estensione di circa il 43%. L’Ayoloco, nel 2018, è stato dichiarato ufficialmente scomparso.

Una targa in ricordo del ghiacciaio

La deposizione della targa in ricordo del ghiacciaio è stata raccontata attraverso un articolo e un video, che vi mostriamo di seguito, dalla rivista messicana Milenio, che ha accompagnato il team di 70 persone, tra cui molti esperti di geofisica e ecologia della Autonomous National University of Mexico (UNAM) lungo un itinerario di 7 km fino a 4000 metri di quota.

Il messaggio per le generazioni future

Sulla targa è riportato il seguente messaggio:

Alle generazioni future: un tempo qui esisteva il ghiacciaio Ayoloco, ritiratosi progressivamente fino a scomparire nel 2018. Nei decenni a venire, i ghiacciai messicani sono destinati inevitabilmente a scomparire. Questa targa viene apposta qui come prova del fatto che siamo coscienti di ciò che stesse accadendo (cambiamento climatico) e cosa avremmo dovuto fare. Soltanto voi potrete dire se saremo stati in grado di farlo.” 

Hugo Delgado Granados, uno degli scienziati presenti all’evento, ex direttore dell’Istituto di Geofisica della UNAM, ha dichiarato a Milenio che la principale conseguenza della scomparsa dell’Ayoloco, al pari di altri ghiacciai, sia da considerarsi la riduzione dell’acqua disponibile sulla Terra. Inoltre, con le vette ormai prive di ghiacciai, si andrà incontro a un progressivo aumento delle temperature e diminuzione delle precipitazioni su scala globale.

La targa del disonore

Come evidenziato da Ana Elsa Pérez Martínez, direttrice di Literatura UNAM, la targa va considerata un segno di disonore. Una dimostrazione della “vergogna che proviamo” per non aver saputo agire adeguatamente in risposta all’emergenza climatica.

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Un commento

  1. NELLA LUNGHISSIMA VITA DELLA TERRA, PERIODI CALDI E GLACIAZIONI SI SONO SUSSEGUITI IN MANIERA CICLICA, ORA GLI SCIENZIATI CI DICONO CHE STIAMO ANDANDO VERSO UNA GLACIAZIONE, LA QUALE INIZIA SEMPRE CON UN RISCALDAMENTO TERRESTRE, DOVUTO A VARIE CAUSE, TRA LE QUALI, MOLTO QUOTATA È LA TEORIA FOTONICA LA QUALE PRECONIZZA UN RISCALDAMENTO ANOMALO DELLA VIA LATTEA, DEL QUALE S’IGNORANO LE CAUSE.
    IL PRIMO GHIACCIAIO A SCOMPARIRE, IN ITALIA, DATO IL SUO ISOLAMENTO, SARÀ PROBABILMENTE LA MARMOLADA.

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