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Giro d’Italia: tappone dolomitico dimezzato, infuria la polemica

Tappa mutilata al Giro d’Italia, ed è subito polemica. Succede nella tappa regina di questo Giro 2021, la Salice-Cortina. Oltre 200 chilometri attraverso i passi Fedaia, Pordoi e Gaiu, poi ridotti a soli 155 senza Fedaia e Pordoi.

La decisione arriva da parte dell’organizzazione della corsa rosa, su richiesta del Sindacato dei ciclisti, a causa delle condizioni meteo avverse con basse temperature e rischio neve. Una decisione saggia secondo il tecnico della nazionale italiana Davide Cassani che ai microfoni del “Processo alla tappa” su Rai 2 ha dichiarato: “non puoi sapere cosa succede alle 3/4 del pomeriggio. Se la temperatura si fosse abbassata di un paio di gradi sarebbe iniziato a nevicare e sarebbe stato un grosso problema. Hanno cercato di salvaguardare la tappa e il Giro andando sul sicuro, non sai quello che può succedere. Eliminando Fedaia e Pordoi c’era la certezza di poter disputare la tappa. Dello stesso avviso non sono stati molti corridori, e con loro alcuni direttori sportivi, che una volta arrivati a Cortina hanno espresso la volontà di correre sul percorso originario.

I corridori volevano partire?

“I corridori volevano partire?” se lo domanda Mauro Vegni, direttore della corsa. “Vista la condizione abbiamo deciso di non fare disputare le salite, era la richiesta iniziale dei corridori. Lo abbiamo fatto per non trovarci di fronte a scene non belle come è accaduto altre volte”. Ci tiene però a evidenziare come, a suo avviso, non c’erano condizioni estreme. Il ciclismo è fatto anche di questo, lo abbiamo visto nel passato, ma bisognerebbe non continuare a fare pietismi su un lavoro che è una scelta: qualche rischio c’è”.

Le proteste del pubblico

Gara tagliata a metà e Rai che non riesce a trasmettere in modo fluido le immagini del Giro. La connessione cade proprio nel momento più atteso, sul Passo Giau, e i tifosi si arrabbiano. Anche in questo caso, si giustifica l’emittente di Stato, la colpa è del maltempo in quota. Così, mentre i ciclisti sono impegnati nella parte più emozionante di questo Giro 2021, sugli schermi va in onda la statica immagine dell’arrivo e sui social si scatena la bufera. Su 155 chilometri di corsa, circa 60 sono stati raccontati a voce, senza immagini dal tracciato. Una sedicesima tappa accesa, di discussioni più che di agonismo.

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2 Commenti

  1. Buongiorno. Io non credo a una sola parola , né del direttore corsa , tantomeno del CT , nel 2013 Nibali ha vinto sotto una nevicata a -3. In altre occasioni tipo Stelvio o Gavia hanno corso in situazioni critica , come al Galibier quando vinse Pantani il Tour! È chiaro che sotto c’è qualche “ ingranaggio” a noi sconosciuto che decide cosa fare , e chi deve vincere.Altrimenti fai la regola che sotto i 10 c , non si corre e si prevede il piano B ,

  2. Gli spettatori non pagano un ticket, quindi nessuna rottura di “contratto”con essi.La gara e’ stata uguale prer tutti gli atleti. Forse se si fosse svolta ad ogni costo secondo percorso programmato, sarebbe stata una specie di spettacolo cruento da gladiatori, per accontentare un pubblico, magari con caduta di elicottero per far vedere tutto anche ai poltrrnati davanti schermo.

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