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Kurt Diemberger, 89 anni. Non vaccinato

Kurt Diemberger è parte vivente della storia vera dell’alpinismo alpino e himalayano, della cultura, della letteratura, della cinematografia della montagna e dell’esplorazione.

Kurt abita da quarant’anni su una collina sopra Bologna a Monte San Pietro, è sposato con Teresa, ha un figlio medico e due figlie formidabili. Kurt non lo vaccinano a Monte San Pietro perché una carta dall’Austria, dove è nato, tarda ad arrivare.

Ora io mi chiedo se è logico, intelligente o umano far correre il rischio del tutto ingiustificato di perdere la vita dentro una pandemia a un uomo, a qualsiasi uomo, per una questione meramente burocratica.

No! Soprattutto se da settimane tutti dicono e sproloquiano che dentro questa pandemia orrenda devono essere vaccinati gli ultraottantenni perché sono “fragili” e che questo aiuterà a risolvere un mucchio di problemi anche ai più giovani. Kurt ha 89 anni e un mese. Vogliamo vaccinarlo? E insieme a Kurt i tanti anziani che ancora aspettano incagliati in qualsiasi burocrazia?

Presidente Bonaccini si metta una mano sul cuore e faccia vaccinare quest’uomo, ovviamente secondo le priorità generali, la carta austriaca la sistemate dopo!

Chiediamo tutti insieme che un uomo e un testimone lucidissimo della storia internazionale delle montagne possa continuare a farci compagnia per molto tempo ancora. Intanto Kurt, che ho sentito poche ore fa al telefono, se la ride con quella franchezza e forza che deriva dall’aver sfiorato volte la morte sulle montagne del mondo.

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