AlpinismoAlta quota

La stagione dell’Everest tra covid e vaccini

In Nepal le cose stanno procedendo speditamente con i sentieri che portano alle grandi montagne già brulicanti di alpinisti e sherpa. All’Everest gli IceFall doctors sono già in azione e campo base e via di salita sono oramai pronti. Una macchina ben oliata che pare essere tornata a un discreto regime dopo la chiusura della stagione 2020. Soprattutto ora che la Cina ha annunciato la chiusura del Tibet fino a data non specificata.

La volontà di rivincita del settore turistico locale è forte, la voglia tornare in Himalaya di alpinisti e trekkers anche, ma tutti devono fare i conti con l’emergenza pandemica.

La situazione Covid-19

I numeri di contagi in Nepal sono davvero esigui dopo l’ondata che ha avuto il suo picco a ottobre. La media è di 117 casi al giorno a marzo. Al momento si può entrare in Nepal solo con tampone negativo di non più di 72 ore, per poi fare una quarantena di 5 giorni al termine dei quali si è sottoposti a nuovo tampone. Giorni in più che stanno scoraggiando molti, tanto da spingere nelle scorse ore, a seguito delle pressioni delle agenzie, il governo ad annunciare che la quarantena non scatterà per chi è già vaccinato. Ma di questa nuova regola non c’è ancora nulla di scritto. Nel frattempo, sono partite anche in Nepal le vaccinazioni alla popolazione grazie all’arrivo delle dosi dal programma dell’OMS Covax e dalla vicina Cina.

La spedizione del Bahrein arriva con i vaccini

E proprio i vaccini sono diventati gli insoliti protagonisti di una vicenda alpinistica. È da poco sbarcata a Kathmandu con l’obiettivo dell’Everest la spedizione delle guardie reali del Bahrein, la stessa che l’autunno scorso era riuscita ad essere l’unica a ottenere un permesso di scalata con le montagne chiuse, raggiungendo la cima del Manaslu il 15 ottobre. Un fatto che aveva suscitato diversi malumori.

Con loro, sono sbarcate anche 2000 dosi di vaccino contro il Covid-19 da distribuire al villaggio di Samagaon, ai piedi del Manaslu. Un gesto solidale, ma che ha fatto storcere il naso all’Agenzia del Farmaco nepalese, che non ne sapeva nulla, come del resto non ne era a conoscenza il Ministero della Salute. Al momento è stata aperta un’indagine, dal Bahrain spiegano che c’è stato un pasticcio comunicativo che si risolverà presto.

Per tornare a questioni più montane, gli alpinisti sono già a sono già in fase di acclimatamento, che ricomprende anche la salita di un 5000 ribattezzato “Bahrain Royal Peaks” in onore del re Hamad bin Isa Al Khalifa, noto con il soprannome di “principe delle torture”.

Per chiudere con l’Everest, a parte queste note di colore che però danno il senso di una stagione che sarà comunque ancora anomala, non ci sono da segnalare spedizioni interessanti. Ce ne sono alcune su altri 8000 himalayani, come il Dhaulagiri. Ve ne parleremo nei prossimi giorni.

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close