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Orsi nel Casteller. Dal video del blitz degli attivisti all’intervento di Brigitte Bardot

Fugatti si apre all'idea di un trasferimento in Bulgaria degli orsi

Quella che dovrebbe essere la stagione del letargo per gli orsi, prosegue senza pace nei confini del Trentino. Il Centro Faunistico del Casteller, in cui sono rinchiusi gli esemplari M49-Papillon, M57 e DJ3, è ancora al centro di polemiche…e di blitz.

Il blitz nella prigione del Casteller

Nei giorni scorsi alcuni attivisti della campagna #StopCasteller sono riusciti a forzare il recinto esterno della struttura e girare un video per documentare le condizioni di vita degli orsi. L’obiettivo era di dare prova delle dichiarazioni riportate nel report dei Carabinieri inviati presso la struttura dal Ministro dell’Ambiente Sergio Costa nel mese di settembre 2020.

“In questo agghiacciante video le reali condizioni degli orsi detenuti dalla Provincia di Trento. Colpevoli di essersi comportati da orsi dopo che l’essere umano li ha reintrodotti dove erano ormai estinti” scrive il Centro Sociale Bruno, impegnato nella lotta per la liberazione degli esemplari. Abbiamo finalmente la possibilità di vedere con i nostri occhi quelle che sono le condizioni di vita reali cui sono condannati gli orsi giudicati problematici nell’incantevole Trentino – aggiunge l’Assemblea antispecista -. Non serve spendere molte parole perché le immagini nella loro durezza parlano da sole: in barba alle tante definizioni di benessere e sostenibilità che quest’area si è data, il Casteller non è che un carcere, uno schifosissimo zoo. Animali che, liberi, sono soliti percorrere moltissimi km ogni giorno, sono costretti in un buco di acciaio e cemento: e ci vuole una bella fantasia ed una discreta mancanza di vergogna a definire quella cella “tana”!”

“Questo video non racconta nulla di nuovo – prosegue l’Assemblea – , ma ci fornisce la testimonianza visiva di quello che dallo scorso 21 settembre si può leggere nella relazione redatta dai carabinieri del CITES, dove già si denunciava la totale incompatibilità della struttura detentiva con il benessere dei tre orsi rinchiusi, che infatti manifestavano comportamenti autolesionisti e stereotipati, prontamente “trattati” con la somministrazione sistematica di psicofarmaci e tranquillanti. Queste poche immagini sono un vero pugno nello stomaco e non dubitiamo che a Fugatti & Co non farà piacere che qualcun* sia riuscito a far emergere una verità che si è tentato in ogni modo di nascondere, ma la solidarietà è un’arma preziosa, contro la quale l’arroganza del potere non può riuscire a prevalere”.

Gli attivisti si danno appuntamento per il 20 marzo per mettere in campo un corteo nazionale.

La proposta di un trasferimento in Bulgaria

Tra le tante voci scese in campo in difesa dei tre orsi del Casteller, pare che soltanto una sia riuscita a far vacillare le intenzioni del Presidente Fugatti, come si legge oggi sulle pagine del quotidiano Dolomiti. Si tratta dell’attrice e attivista Brigitte Bardot che, nei mesi scorsi ha avanzato la proposta di trasferire gli orsi del Casteller nella riserva della sua Fondazione in Bulgaria.

A voler essere precisi, una prima lettera dai toni infuocati, inviata dall’attrice al Presidente nel mese di dicembre, non aveva sortito alcun effetto. La seconda lettera, dai toni molto più pacati, sembra invece aver convinto al dialogo il Presidente. La mia Fondazione, insieme all’associazione austriaca Vier Pfoten, gestisce un vasto ‘parco degli orsi’ in Bulgaria, in un ambiente naturale, all’interno di una foresta e colline, con radure, luoghi soleggiati, stagni per fare il bagno, tane per l’ibernazione –si legge nella lettera del 9 febbraio -. Possiamo quindi pertanto offrire le migliori condizioni di accoglienza a DJ3, M57 e M49 a cui tra l’altro verrà attributo un nome che non sia più una matricola da prigioniero

La risposta del Presidente non ha tardato a giungere. “Massima disponibilità a valutare qualsiasi soluzione di trasferimento degli orsi attualmente ospitati presso la struttura del Casteller – si legge nel comunicato della PAT del 10 febbraio -. Che sia concreta, praticabile e dia garanzie sul benessere degli animali. Quindi, con queste premesse, siamo pronti a considerare seriamente, con l’ausilio degli specialisti della materia, anche la proposta di Brigitte Bardot di cui la stampa locale ha dato notizia”. “Ringraziamo Brigitte Bardot – conclude il presidente Fugatti -. Fa piacere che di tanto in tanto si passi dalla semplice esternazione del dissenso al livello ben più impegnativo della proposta. Naturalmente, se questa sia di fatto sostenibile saranno gli esperti a stabilirlo”.

Un sit-in contro gli orsi “in galera”

Le associazioni animaliste, che stanno pensando di portare il caso del Casteller all’attenzione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, si danno intanto nuovamente appuntamento per far sentire la propria voce sotto le finestre del Palazzo della Provincia di Trento, in Piazza Dante, per un sit-in in programma nella mattina del 12 febbraio, ore 11.30. La Provincia, come si legge nel comunicato a cura dell’OIPA, è il “luogo dove si decide la prigionia degli orsi”.

“Orsi in galera! Lo avevamo detto – dichiara l’associazione a nome del mondo animalista – Il video shock che gira sul web in questi giorni testimonia chiaramente le condizioni barbare in cui vengono tenuti gli orsi del Casteller. Bugie, una dietro l’altra, di un’amministrazione provinciale incapace di progettare convivenza con gli orsi. Bugie, una dietro l’altra, che servono per nascondere la crudeltà di queste persone che gestiscono la fauna selvatica in Trentino. Siamo ancora in piazza per denunciare ancora queste bugie e questa mancanza di trasparenza“.

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3 Commenti

  1. Certo che l’individuo che risponde al nome di fugatti, volutamente in minuscolo, ha una bella faccia di….bronzo quando si dice pronto a qualsiasi soluzione che preveda il benessere degli animali…..fugatti, la soluzione c’è e anche una mente piccola come la tua può arrivarci facendo un piccolo sforzo: LASCIARLI LIBERI!!!

    1. peccato che persone come te, geniali e avvezze a gestire responsabilità enormi, non siano i governatori del mondo, ma chi sa come mai? una vera ingiustizia planetaria, anzi direi quasi galattica

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