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Tamara Lunger atterrata a Islamabad e pronta per il K2

Stanno girando delle notizie su di me e sui miei progetti futuri e questo mi dispiace e rattrista. Ormai voi lo sapete, quando prendo una decisione, quando ne sono certa, e mi incammino per realizzare il mio nuovo sogno, voi siete i primi a saperlo perché sono io a comunicarlo, e lo condivido prima di tutto con voi, in questo mio spazio. Vi prometto che anche questa volta sarà così” scriveva sui social Tamara Lunger a fine ottobre all’uscita della notizia della sua partecipazione alla spedizione di Seven Summit Treks per il K2 invernale.

Promessa disattesa. Infatti, l’altoatesina in totale silenzio è atterrata stamattina a Islamabad insieme ad un folto gruppo di altri alpinisti che parteciperanno all’evento dell’inverno (altri sono arrivati ieri, tra cui Mingote e Mattia Conti). A confermare l’informazione l’agenzia Blue Sky Treks, che supporta in Pakistan l’imponente spedizione commerciale della nepalese Seven Summit. Questa volta c’è anche una foto di gruppo all’aeroporto, in cui Tamara compare di passaggio dietro agli immortalati, cancellata dopo poche ore.

Ci fa piacere che Tamara partecipi, anche perché guardando l’elenco degli oltre 60 partecipanti (tra sherpa, clienti, alpinisti vari) alla stagione invernale al K2, la Lunger è di gran lunga quella con più esperienza di tutti.

Aggiornamento ore 12.40: Tamara Lunger ha pochi minuti fa confermato sui suoi profili social la partecipazione alla spedizione invernale al K2.  “Sono così eccitata, proverò a scalare il K2 in inverno, un mio sogno da tanti annI! – scrive l’alpinista-. Ci saranno un bel po’ di persone come già sapere dai media, quindi per favore mandatemi tanta energia per aiutarmi a stare concentrata in ogni caso!”.

“Per settimane ho pensato a questo progetto, tentando di capire se fosse la mia strada, il mio reale desiderio” racconta Tamara Lunger in un comunicato stampa arrivato poco fa. “Ho riflettuto molto e poi ho chiamato Alex Gavan il quale mi ha subito detto che sapeva già il motivo della mia telefonata…ossia la proposta di salire al K2 in inverno. Sono rimasta colpita di questa immediata sintonia e così ho confermato la mia scelta. Il lockdown ha cambiato il mio modo di pensare e di agire. Sono cresciuta molto personalmente e ho compreso la potenza delle energie che ci sono in una persona, tra le persone, e che possono anche influenzare ciò che la circonda. Desidero affrontare questa spedizione in un modo molto fiducioso e tranquillo. Desidero anche coinvolgere la mia community che mi segue con molto affetto. Mi piacerebbe farla partecipare e coinvolgere più direttamente nella mia impresa, dando valore a una cordata virtuale e ringraziandola per la motivazione e il coraggio che mi danno.”.

I progressi delle spedizioni

Nel frattempo, qualche altra novità. Snorri e i due Sadpara sono al campo base dopo aver lavorato sulla montagna e aver installato a 6050m campo 1. Mingma G. Sherpa e compagni sono invece arrivati con qualche giorno di anticipo al campo base, il 18 dicembre. I tre sherpa sono la squadra più interessante di questo inverno al K2. Nirmal Purja è a Skardu, questo significa che a brevissimo inizierà il trekking per il campo base. I dettagli del suo progetto rimangono ancora oscuri. Si presume salga senza ossigeno in base a dichiarazioni passate e poco altro. Nelle ultime ore si sono rincorse voci di alcuni clienti in quota al suo gruppo, ma si sono poi rivelati dei partecipanti non della spedizione di Nirmal, ma di Seven Summit, tra cui l’esploratore polare Colin O’Brady.

Una cosa è certa, mai come quest’anno c’è tanta confusione attorno a un’invernale, da ogni punto di vista. Non ci preoccuperebbe la cosa, se non fosse il K2.

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