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Forestazione produttiva: pro e contro

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NEW YORK — Sempre meno alberi sul nostro pianeta. A evidenziarlo sono i dati del Fra (Forest resources assessment, Inventario forestale mondiale) che agisce sotto l’egida dell’Onu. La soluzione a questo disastro ambientale potrebbe arrivare dalla forestazione produttiva, ovvero la piantagione di alberi per la produzione del legname. Ma su questa tecnica, una ricerca Usa ha espresso forti dubbi.

Secondo lo studio studio americano, piantare troppi alberi può essere un rischio per l’ambiente. I dati provengono dalla ricerca pubblicata dal Journal of Geophysical Research dell’università di Duke (Usa).
Più di 600 osservazioni in varie parti del mondo hanno evidenziato che le nuove foreste, oltre ad assorbire anidride carbonica, sottraggono acqua e nutrimenti indispensabili per il suolo.
La ragione va ricercata nel fatto che, solitamente, quando si piantano alberi si usano quelli a crescita più rapida con radici che scendono in profondità e assorbono molta più acqua degli altri, sottraendola alle colture erbacee.
Di parere opposto il direttore dell’Istituto di biologia agro-ambientale e forestale (Ibaf) del Cnr (Comitato per la ricerca nazionale) di Porano, Giuseppe Scarascia Mugnozza, secondo cui le nuove piantagioni avrebbero un effetto positivo e ricoprirebbero attualmente una superficie totale di 271 milioni di ettari, circa 7% delle foreste mondiali. Con possibilità di incremento.
Il 76 per cento di questi boschi sarà utilizzato per la produzione di legname, mentre il rimanente 24 per cento ha finalità di protezione del suolo.
Secondo Alberto Del Lungo, dottore di ricerca presso la Fao, uno degli aspetti più interessanti di questa opportunità è la proprietà delle piantagioni forestali. Quest’ultima è per il 50 per cento privata e per il 18 per cento delle grandi compagnie.
Inoltre, dalle nuove piantagioni deriverebbe un grande beneficio ambientale. Ogni ettaro di foreste "nuove" permette di risparmiare almeno 10 ettari di boschi naturali.
Il protocollo di Kyoto obbliga le nazioni a ridurre le emissioni di anidride carbonica, e piantare alberi è una delle opzioni.
Però, per esempio, per avere una riduzione del 10 per cento di Co2, le piante dovrebbero occupare 44 milioni di ettari di superficie solo negli Usa. Sempre secondo la ricerca, sarebbe meglio perfezionare la resa energetica delle automobili. 
 
Valentina Corti

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