Trekking

Va’ Sentiero: ripartito il cammino lungo il Sentiero Italia CAI

Sarebbero dovuti ripartire a marzo, dopo una pausa invernale, i ragazzi di Va’ Sentiero che stanno camminando lungo il Sentiero Italia CAI con l’obiettivo di raccontarlo e farlo conoscere. Nel dicembre 2019 avevano raggiunto Visso, centro duramente colpito del terremoto dell’agosto 2016.

La brutta stagione l’hanno dedicata a sistemare tutto il materiale raccolto e a pubblicare sul nuovo sito una guida digitale e gratuita sulle 181 tappe del Sentiero Italia finora percorse, a disposizione di tutti. Con l’arrivo della primavera avrebbero dovuto riprende il cammino attraverso l’Italia centrale e meridionale, a fermarli ci ha però pensato la pandemia da Coronavirus. Hanno ripreso a camminare sul finire di agosto, dopo un’attenta e ponderata riflessione. Li abbiamo raggiunti in questo loro camminare per farci raccontare come sono state queste prime settimane.

Ciao ragazzi, quali sono le vostre prime impressioni sulla ripartenza dopo il lockdown?

“Ci abbiamo pensato parecchio prima di farlo, esattamente come tanto abbiamo riflettuto quando non siamo ripartiti.”

Su cosa avete ragionato?

“Non sapevano se fosse una decisione saggia ricominciare nonostante il virus. Siamo ripartiti con la consapevolezza che oggi è tutto più incerto, che non sappiamo come potrebbero andare i prossimi mesi.

Ci è comunque sembrato interessante documentare le aree interne, raccogliere testimonianze dall’Appennino, per capire come si sta vivendo questa situazione. Soprattutto dopo che l’estate ha visto la montagna protagonista di grandi afflussi turistici.”

Avete preso qualche accorgimento particolare visto la delicata situazione sanitaria?

“Siamo molto attenti e scrupolosi. Ogni mattina misuriamo la temperatura a tutti e stiamo cercando di non spingere molto sulla partecipazione al nostro cammino, come fatto lo scorso anno.

Cerchiamo di tutelare noi stessi, ma anche le strutture e le comunità che ci ospitano nel nostro cammino.”

Qualcuno si sta unendo al vostro viandare?

“Certo. C’è una voglia di partecipazionee  dialogo che ogni volta ci sorprende. Le persone e le comunità che vivono questi territori hanno voglia di incontrarci e conoscerci. Hanno il desiderio di far conoscere e scoprire il loro territorio, di far rivivere queste terre. Luoghi che hanno un potere narrativo enorme, e i suoi abitanti hanno una grande voglia di raccontarlo.”

Oggi vi trovate nel cuore dell’Italia, letteralmente…

“Si, anche per questo al ripartenza è stata molto emozionante. L’anno scorso siamo arrivati a Visso che era autunno. In montagna faceva molto freddo e i boschi erano spogli. A contrastare con la nostra felicità di essere arrivati a Visso, il 30 novembre 2019, non era il freddo, ci eravamo abituati, bensì il fatto di arrivare in un paese sventrato dal terremoto, in più gelido. Quando siamo tornati a fine estate con le montagne verdi, un clima caldo, abbiamo vissuto un’altra Visso. È venuta tanta gente a salutarci, è stato un gran bel momento.”

Dove siete passati?

“Abbiamo attraversato i Sibillini, Norcia, Castelluccio, il massiccio del Vettore. I Sibillini ci sono rimasti impressi, sono dei dossi levigatissimi, con questo colore cangiante a seconda del momento. Vegetazione rada, alberi inesistenti. Poi quando li lasci per entrare nella Laga tutto cambia. Montagne selvagge, con boschi fittissimi. Cambia la roccia, dal calcare si passa all’arenaria. E ancora lasci la Laga e trovi l’Abruzzo con i suoi paesaggi quasi dolomitici.”

Parliamo degli incontri… Qual è a caratteristica comune delle persone incontrate?

“Sono uomini e donne energiche. Dopo Visso abbiamo incontrato vari borghi distrutti dove ancora si trovano le macerie per strada. Campotosto, per esempio, dove tutto è distrutto. Sorprende la capacità di accogliere che hanno queste persone. Genti che hanno un contatto con il territorio sorprendente. Molti se ne vanno ma chi rimane lo fa con un spirito quasi missionario.”

Ora che avete passato il Gran Sasso cosa vi aspetta?

“Si prosegue verso sud, verso la Majella e poi avanti fino alla pausa invernale.”

Video di Andrea Buonopane

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