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Trento Film Festival. Una giornata dedicata all’arrampicata sportiva

Il Trento Film Festival entra nel vivo e inaugura il mese di settembre con una giornata dedicata all’arrampicata sportiva. Domani, martedì 1 settembre, saranno due gli appuntamenti da non perdere con i protagonisti del mondo verticale.

Ospiti del giorno Mingolla, Ondra e Rogora

Alle 14.00 a Madonna di Campiglio andrà in scena lo Story trekking di Federica Mingolla. A seguire, alle 19.00 ai Giardini del MUSE sarà possibile incontrare Adam Ondra e Laura Rogora, freschi di vittoria alla Coppa del Mondo Lead di Briançon. I due campioni dialogheranno con Davide Battistella, presidente della Federazione dell’Arrampicata Sportiva, e l’atleta paralimpico Simone Salvagnin, sul tema del futuro dell’arrampicata sportiva, che il prossimo anno debutterà tra le discipline olimpiche ai Giochi di Tokyo.

Consegna del “Chiodo d’oro”

Ulteriore appuntamento da segnare in agenda sarà la consegna da parte della Sosat del “Chiodo d’oro”. Riconoscimento di cui viene insignito annualmente l’alpinista trentino che meglio incarna i valori della storica associazione. Vincitori dell’edizione 2020 sono Rosanna Manfrini e Marco Cordin.

La cerimonia, che si terrà alle ore 17 presso la sede della Sosat in via Malpaga 17 a Trento, potrà essere seguita in diretta streaming. Nel corso della cerimonia di consegna del Chiodo d’Oro 2020, sarà ricordato l’alpinista recentemente scomparso Giuliano Stenghel, che ricevette il premio nel 2011.

Le motivazione della giuria

Rosanna Manfrini: Premio quale alpinista veterana a Rosanna Manfrini, arrampicatrice poliedrica, prima donna a salire il Cerro Torre, campionessa italiana di arrampicata, accademica del Cai. Di grande rilievo il contributo da lei dato all’alpinismo d’avventura, con l’intuizione di anticipare il futuro con le sue realizzazioni in ambito dolomitico, nazionale e internazionale, diventando punto di riferimento per gli alpinisti degli anni 80 e 90 sino ad oggi.

Marco Cordin: Chiodo d’oro quale alpinista giovane a Marco Cordin, per essere, nonostante la giovane età, espressione di un alpinismo di ricerca attraverso la ripetizione, in stile moderno, delle più dure vie classiche del momento anche in invernale. Vie affrontate e superate con stile semplice e spontaneo evidenziando l’amicizia e la solidarietà con i giovani compagni di cordata. Elementi questi, patrimonio fondante della SOSAT. 

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