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Giuliano Stenghel perde la vita arrampicando sull’isola di Tavolara

Un nuovo lutto nel mondo dell’alpinismo nazionale e internazionale. Nella giornata di ieri, venerdì 14 agosto, l’alpinista trentino Giuliano Stenghel ha perso la vita a causa di un incidente fatale in parete sull’isola di Tavolara, in Sardegna. In quell’angolo di Italia che era diventato la sua seconda casa.

Stenghel era intento ad arrampicare in solitaria sulla scogliera dell’isola quando, arrivato nei pressi del termine della ferrata della Via degli Angeli, ha perso l’equilibrio. Il suo corpo ha impattato più volte sulla roccia prima di finire in mare. A lanciare l’allarme sono state le persone che hanno assistito alla scena, a bordo di una barca nelle vicinanze. La guardia costiera è intervenuta nel recupero del corpo, che è stato trasportato sulla banchina del porto di Olbia per favorire l’intervento dei sanitari. Purtroppo non è stato possibile far altro che constatare il decesso. Stenghel avrebbe toccato le acque ormai privo di vita. 

Il maestro del friabile

Nato a Rovereto nel 1953, “Sten”, come era chiamato dagli amici, era dal 1978 istruttore nazionale d’alpinismo, nonché istruttore emerito del Cai, socio accademico del Gism e aspirante guida alpina. Nel suo palmares poteva vantare l’apertura di 200 vie nuove e molteplici prime salite in solitaria, generalmente in velocità. Innumerevoli le ripetizioni realizzate. Le sue salite hanno lasciato una traccia indelebile nella storia dell’arrampicata nella Valle del Sarca.

Impegnato anche nel sociale, aveva fondato insieme a degli amici l’associazione umanitaria “Serenella Onlus”, intitolata alla prima moglie Serenella, morta prematuramente, destinata ad aiutare i bambini bisognosi. Associazione per cui nel 2017 ha meritato l’attribuzione del Premio Meroni.

La sua passione per la montagna, in particolare per ascensioni dal piglio “acrobatico”, lo avevano portato a rivestirsi del soprannome di “maestro del friabile”, in virtù della sua grande capacità di muoversi su roccia difficile e friabile, anche con scarne protezioni. Un punto, quest’ultimo, che potrebbe in certo tal modo essere legato al suo decesso. Tra le ipotesi alla base della caduta vi è infatti la troppa sicurezza. La scogliera era per lui un tavolo di gioco ben noto. Un eccesso di confidenza potrebbe essergli costato la vita.

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