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Sul ghiacciaio mal attrezzati: lei scivola, lui resta bloccato. Doppio recupero per il CNSAS

In questi ultimi giorni, accanto a espliciti suggerimenti sui corretti comportamenti da tenere in montagna, il Soccorso Alpino e Speleologico sta portando all’attenzione dei lettori sul web alcuni interventi, in soccorso di escursionisti in evidente condizione di errore. Ne è un esempio il caso di 2 escursionisti, un uomo del 1960 e una donna del 1961 di nazionalità tedesca, soccorsi nella tarda mattinata di martedì 25 agosto sulle Dolomiti di Brenta in Trentino dopo essersi trovati in difficoltà sul ghiacciaio di Bocca d’Armi poco sopra il Rifugio Alimonta a circa 2700 metri d’altitudine.

La coppia si è trovata a percorrere a piedi il ghiacciaio con attrezzatura poco adeguata – ai piedi indossavano ramponcini da escursionismo, poco adatti per pendii ripidi con neve dura e ghiaccio come quelli che caratterizzano la Bocca d’Armi – e si sono bloccati nel mezzo del percorso.

La donna è poi scivolata per circa un’ottantina di metri finendo alla base della nevaio ghiacciato, poco lontano dal sentiero, ed è stata raggiunta da alcuni escursionisti che la hanno accompagnata fino al rifugio. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata verso le 12:10. Il coordinatore dell’area operativa occidentale del

Il Soccorso Alpino Trentino ha chiesto l’intervento dell’elicottero per soccorrere la donna che nella scivolata si era procurata ferite e abrasioni e per recuperare l’uomo sul ghiacciaio che non era in grado di proseguire in autonomia, infreddolito e spaventato. Per prima cosa l’elicottero ha individuato l’uomo e con il verricello il tecnico di elisoccorso lo ha recuperato a bordo del velivolo.

Successivamente l’elicottero si è spostato al rifugio Alimonta per imbarcare anche la donna che era arrivata alla struttura accompagnata da alcuni escursionisti. Prima di trasportare i due all’ospedale di Tione per gli accertamenti medici, l’elicottero ha effettuato un secondo intervento per una donna che si era sentita poco bene sul sentiero 316 che collega il passo del Grostè al rifugio Tucket. La donna è stata imbarcata a bordo dell’elicottero e, insieme agli altri due escursionisti, è stata trasferita all’ospedale di Tione. Non è stato necessario l’intervento degli operatori della stazione del Soccorso Alpino di Madonna di Campiglio, pronti in piazzola per dare eventuale supporto all’equipaggio.

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10 Commenti

  1. Secondo me, questi incidenti ed enormi costi di soccorso sarebbero evitabili rendendo i rifugi dei punti obbligatori di controllo che avessero il potere di non far procedere quelli con ke attrezzature inadeguate.

    Se ho un baracchino delle granite in spiaggia e vedo un adulto che non sa nuotare entrare in acqua con i braccioli, lo lascia andare?

  2. Interessante il paragone di un rifugio alpino con un baracchino delle granite in spiaggia !

    Gli affari sono affari !!!

  3. Una curiosità: essendo stranieri il soccorso è gratuito anche per loro oppure, non usufruendo del servizio sanitario nazionale e dei servizi riservati ai cittadini italiani (pagati con le tasse degli stessi) l’intervento è interamente a carico loro?

      1. Grazie per la risposta. Quindi ne deduco che agli stranieri in generale venga chiesto il pagamento dell’intero soccorso che sarà poi saldato, per chi ce l’abbia, dalla copertura assicurativa.

        1. Sì, poi in realtà non so nel dettaglio se l’assicurazione faccia il rimborso a posteriori!
          Poi per l’Italia credo dipenda dalle regole delle singole regioni, laddove il soccorso alpino non sia a pagamento credo non venga chiesto nulla. In Austria almeno in passato (non so come sia adesso) l’intervento con l’elisoccorso della polizia non costava niente, a differenza di quello dell’elisoccorso medico: cosa che creava una strana situazione. Chi si faceva male scalando (anche per casi non prevedibili) e non era assicurato pagava l’intervento perchè veniva inviato l’elisoccorso medico, chi ad esempio si sopravvalutava e si incrodava chiamando l’elisoccorso della polizia non doveva nulla…poi boh sarà cambiato anche lì ormai.

  4. Secondo me i rifugi o alcuni negozi potrebbero offrire a noleggio le attrezzature utili, come del resto fanno alcune sezioni del Cai.Se si noleggiano costosissimi sci o e-bike..costerebbe anche meno…ed eventualmente negli stessi negozi.Altro discorso e’ poi saper usare, senza infilzarsi…ed allora aggiungiamoci una Guida.

  5. ma uno che vende gelati come fa a sapere che un uomo non sa nuotare??????????’!!!!!!! non è il suo ruolo…..ergo un rifugista non si può caricare di legna verde: sta alle persone (leggi escursionisti), in coscienza misurare forze&esperienza&autoanalisi e fare sempre un poco meno di quello che si riesce ad affrontare! già la coscienza….

  6. Nel normale traffico stradale, mi sorgono numerosi interrogativi su patenti assenti, ritirate, falsificate, assicurazioni e regolari revisioni.Si soprassa con tanto di divieto, curva e doppia linea..si superano di parecchio i limiti divelocita’.. venendo pure sottoposti a gestacci e lampeggi se si rispettano e si crea ostatcolo alla fretta.
    Cosa si pretende ..che in montagna vadano solo i diplomati? certi non hanno mai sfogliato un manualetto striminzito cartaceo od online.
    La Rai manda vecchi documentari anni 60 su precauzioni al mare od in montagna ancora validissimi e…ancor oggi ignorati.
    Suppongo che gli attrezzati e vestiti a puntino in montagna , eventualmente accompagnatida Guida, anziche’ imititati vengano guardati con sorrisini di scherno, come fossero degli esibizionisti gagà che voglio fare gli influencer pagati dalle ditte del settore.. o fifoni.Accade lo stesso con chi indossa le mascherine e si disinfetta le mani.. fatto bersaglio da commenti di saccenti.

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