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Nepal, voli rimandati a settembre. Il Pakistan prova a ripartire

La improvvisa risalita dei casi di Covid-19 in Nepal ha portato il Governo a fare un passo indietro sulla decisione di riattivare i voli internazionali a partire dal 17 agosto. Una scelta sofferta ma necessaria, che infrange le speranze degli operatori turistici di riuscire quanto prima a recuperare le perdite indotte dal lockdown, sopraggiunto in concomitanza con l’avvio della stagione turistica primaverile. In Pakistan la ripartenza sembra procedere invece in maniera positiva.

Nepal, ripartenza rimandata a settembre

I voli internazionali da e per il Nepal dovrebbero riprendere, secondo nuove disposizioni del Governo, il 1 settembre 2020. Ma permangono incertezze. Non solo sulla possibilità di prendere per buona tale data come punto di ripartenza per il Paese (tutto dipenderà dall’andamento dei casi positivi). Ma anche in relazione alla necessità o meno di sottoporre i turisti in entrata ad una quarantena preventiva.

Rimandate dunque a settembre anche le richieste di permessi di salita sulle vette himalayane. Argomento attorno al quale sorgono perplessità. Già nelle scorse settimane, a seguito dell’annuncio della imminente riapertura dei confini, l’organizzatore di spedizioni internazionali Lukas Furtenbach aveva dichiarato all’Himalayan Times di non essere convinto della possibilità di riprendere i trek prima del prossimo anno. L’incertezza di un potenziale improvviso nuovo lockdown frena infatti i turisti nel programmare il proprio arrivo in Nepal. Spaventa inoltre l’idea di ritrovarsi con un eventuale positivo in spedizione, senza avere ben chiaro come gestire la situazione. C’è troppo rischio per i clienti ma anche per gli operatori. Preferirei lavorare allo sviluppo di protocolli di sicurezza e di igiene da seguire a campo base per la prossima primavera, così da poter tornare in montagna con un piano definito. Una strategia e una idea di come affrontare il tutto. Al momento non sappiamo abbastanza di questo virus”.

Meglio attendere tempi migliori

Opinione condivisa da Mingma G. Sherpa, che al portale Explorers Web ha dichiarato di essere intenzionato a cancellare tutte le spedizioni programmate dalla sua società di trek “finché la situazione non migliorerà”, decisamente sconfortato dalla evidente incompetenza del Paese nel gestire una emergenza. “Il Governo nepalese ha posto fine a 3 mesi di lockdown senza adeguata pianificazione. Come conseguenza abbiamo avuto un nuovo picco di casi positivi al coronavirus”.

Nella giornata di martedì 11 agosto è stato registrato nella valle di Kathmandu il valore giornaliero più alto di nuovi positivi dall’inizio della pandemia, pari a 134 casi. Come conseguenza, il Nepal ha anche provveduto a prolungare al 16 settembre la chiusura dei confini con India e Cina, la cui riapertura era stata prevista per il 15 agosto.

Prove di ripartenza in Pakistan

Il Pakistan ha annunciato lo scorso venerdì la riapertura dei confini ai voli internazionali già a partire da sabato 8 agosto.

“Abbiamo riaperto le frontiere l’8 agosto e siamo già pieni di turisti – ci racconta Ali Muhammad Saltoro, organizzatore di numerose spedizioni con nomi noti dell’alpinismo internazionale – . La maggior parte ancora locali, ma non mancano gli stranieri, soprattutto nella regione del Gilgit Baltistan. Sono tornati in montagna i gruppi di trek e sappiamo che il 20 agosto dovrebbe arrivare una spedizione americana. Forse il merito della nostra ripartenza lampo si deve allo smart lockdown adottato dalle autorità. Una strategia che ha limitato l’impatto del Covid sulla popolazione”.

Strategia, quella del lockdown intelligente, basata su un efficiente sistema di monitoraggio, tracciamento dei casi e isolamento dei focolai piuttosto che un blocco totale della nazione. Il Paese è stato convertito in un puzzle di aree sigillate, sottoposte a quarantena, con contemporaneo allentamento delle restrizioni alle attività economiche, naturalmente in ottemperanza a rigorose procedure operative standard. Una scelta, come spiegava a marzo il primo ministro Imran Khan, necessaria ad evitare che il 25% della popolazione, che vive sotto la soglia di povertà, finisse per morire di fame. 

Felix Berg a caccia di vette inviolate

Come evidenziato da Saltoro, iniziano anche a riattivarsi le spedizioni internazionali. Accanto ai pakistani impegnati sul Rakhiot Peak, giunge infatti notizia dell’arrivo a Islamabad di Felix Berg. Obiettivo dell’alpinista tedesco sarebbe il tentativo di ascesa di una vetta inviolata di circa 6500 metri nella Shimshal Valley.

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