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Auto insegue 2 orsi in Val Rendena. Insorgono gli ambientalisti

“Un comportamento esemplare”. Così era stato definito pochi giorni fa l’atteggiamento tenuto da Alessandro, il ragazzo trovatosi a tu per tu con un orso mentre era intento a raccogliere gemme di pino mugo in Trentino. Lascia sgomenti l’esempio agli antipodi fornito da una coppia alla guida di una Panda 4×4 che si è divertita ad inseguire due orsi in Val Rendena, con tanto di bestemmie a corollario. Il video di una ventina di secondi, pubblicato dal quotidiano Il Dolomiti nella versione priva di audio, è divenuto in poco tempo virale sul web.

Il primo orso oggetto di inseguimento, per aggravare ulteriormente la situazione già di per sé condannabile, appare claudicante. Il povero plantigrado, terrorizzato, riesce infine a gettarsi al sicuro in mezzo alla boscaglia. Non contenti, i due proseguono con un secondo inseguimento di quello che sembrerebbe essere un cucciolo. Non è da escludere che si tratti di madre e figlio.

Lo sdegno delle associazioni ambientaliste

“Che immagine del Trentino stiamo dando al mondo e quale vorremmo dare? Quella di due personaggi violenti e crudeli o quella di un bambino che con la forza del suo intelletto e del suo coraggio è riuscito a dare a tutto il mondo una lezione di convivenza civile con la fauna selvatica anche con quella considerata, erroneamente, pericolosa?”, si domanda il coordinamento ambientalista trentino, costituito da Enpa, Lav, Lac, Lipu, Pan-Eppaa e Wwf.

Al di là del riferimento specifico al Trentino, la domanda potrebbe essere estesa al territorio nazionale. L’episodio registrato in Val Rendena potrebbe in fondo essersi verificato ovunque, lungo le Alpi e gli Appennini. Così come, per controparte, la testimonianza positiva del giovane Alessandro. Ci troviamo di fronte a due esempi comportamentali nei confronti dei quali, sulla base del proprio buon senso, ogni cittadino può esprimere il proprio giudizio. Quello congiunto delle associazioni ambientaliste è netto: l’inseguimento dei due esemplari verificatosi in Val Rendena è da condannarsi.

Pertanto con una nota ufficiale è stata fatta richiesta alla PAT e alle autorità competenti di rintracciare e punire i colpevoli e di informare la collettività sullo stato di salute dei due esemplari.

Di seguito la nota completa del coordinamento.

“Personaggi inqualificabili hanno deliberatamente, a bordo della loro auto, inseguito, terrorizzato e fatto precipitare una mamma orsa mutilata della zampa posteriore sinistra, e il suo cucciolone. Questa creatura già messa a dura prova non si sa da chi e non si sa come. La fucilata di un bracconiere? Una trappola illegale sempre di bracconieri? Nessuno ha voluto e potuto cercare la verità. Malgrado l’handicap fosse noto, l’orsa viene letteralmente tormentata: nonostante ciò, i perpetranti ne vanno tanto fieri da divulgare il video della loro ‘prodezza’.

Tuttavia, e nonostante la più che pessima amministrazione politica della Provincia Autonoma di Trento , giunge fortunatamente l’eccezionale notizia del bambino che, in Trentino pochi giorni fa, ha incontrato un orso a pochi metri ed ha seguito le istruzioni ricercate ed apprese sul web con diligenza, coraggio e razionalità. Ci fa ben sperare per il futuro. Questo formidabile bambino ha evidentemente maturato una consapevolezza rara, speciale e, si spera, contagiosa. Alessandro è un prodigioso esempio, bravissimo lui e bravissimi i suoi familiari ed insegnanti. In un altro video recente degli escursionisti trentini avendo incrociato un orso si sono resi evidenti parlando: ‘Vai, vai ragazzo vai’ e l’orso si è dileguato senza drammi per nessuno.

La stragrande maggioranza dei problemi con gli orsi derivano da comportamenti scorretti degli umani nei loro confronti. Chi è dotato di un cervello che dovrebbe essere nutrito di cultura, conoscenza, educazione e preferibilmente utilizzato? Gli esseri umani. Chi dunque dovrebbe acquisire le competenze adeguate alla convivenza con orsi, lupi, e genericamente la fauna selvatica, e metterle in pratica? Un bambino di soli 12 anni ha trovato il modo e ha zittito i suoi adulti di riferimento con la sicurezza di chi si è informato. Su quel che pensiamo del livello intellettivo e delle competenze degli automobilisti inseguitori è meglio sorvolare.

Le amministrazioni trentine hanno dato finora pessimi esempi di sé, nessuna ha preso in mano la decisiva fase di formazione e informazione della popolazione residente e dei turisti, della formazione di un gruppo di studiosi di riferimento anche internazionale sulla convivenza con orsi e lupi. Ci auguriamo come trentini ambientalisti/animalisti che sopraggiungano infine personalità politiche che sappiano nettamente distinguersi da questi modi di agire e trovino il modo di affrontare l’argomento. Qualcuno c’è in Consiglio Provinciale PAT, come voce nel deserto, pochi come le dita di una mano, ma sarebbe auspicabile che forze politiche tutte trovino, finalmente, il modo di esprimere con fermezza passione per la legalità, la difesa dell’ambiente e degli animali.

Che immagine del Trentino stiamo dando al mondo e quale vorremmo dare? Quella di due personaggi violenti e crudeli o quella di un bambino che con la forza del suo intelletto e del suo coraggio è riuscito a dare a tutto il mondo una lezione di convivenza civile con la fauna selvatica anche con quella considerata, erroneamente, pericolosa? Chiediamo alle autorità competenti che siano rintracciati e puniti i responsabili e che siano rese note le attuali condizioni di salute dell’orsa e del cucciolo”.

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