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La finestrella delle anime, il nuovo libro di Alberto Paleari

Un viaggio a piedi tra Valsesia e Valstrona, sulle tracce dei Walser

La finestrella delle anime è il nuovo libro di Alberto Paleari che racconta un viaggio a piedi sulle tracce del popolo Walser lungo il sentiero che unisce Alagna, la capitale turistica della Valsesia, a Campello Monti, ultimo avamposto abitato della piccola Valstrona. Il libro non è una classica guida escursionistica ma si presenta piuttosto come un diario di viaggio alla ricerca di luoghi, uomini e storie, un viaggio vissuto e raccontato con lo spirito e la curiosità degli antichi esploratori.

Chi frequenta e ama le montagne non può del resto non subire il fascino dell’antico popolo Walser, che aveva la vocazione di colonizzare terre vergini e stabilirsi in luoghi inospitali e che, fino alla metà del Novecento, mantenne intatte la propria lingua e le proprie usanze. I Walser sono oggi soprattutto noti per l’architettura tipica delle loro case, a cui anche il titolo del libro fa riferimento. La finestrella delle anime, lingua in lingua Tizschu “Seelabalgga”, era un pertugio praticato in una parete che poteva essere chiuso con un blocchetto di legno o con un’anta scorrevole su cui a volte era incisa una croce. La finestrella veniva aperta quando moriva un membro della famiglia per dar modo alla sua anima di salire in cielo, e veniva rinchiusa subito dopo perché il fantasma non tornasse a tormentare i parenti.

La finestrella delle anime è il terzo libro che l’autore dedica alla Valsesia e viene dopo L’angelo che scese a piedi dal Monte Rosa (Monterosa Edizioni, 2016), dedicato alla vita del pittore Tanzio da Varallo, e Verso la montagna sacra (Monterosa Edizioni, 2017), che racconta il cammino dal Sacro Monte di Orta a quello di Varallo Sesia, tra storia, natura e arte. Il suo amore per questa terra nasce proprio dalla combinazione unica di bellezze artistiche e naturali che la Valsesia rivela a chi abbia voglia di conoscerla, come si afferma nel libro “non c’è che da girare la Valsesia a piedi per accorgersi di quanto buongusto ed eleganza vi siano ancora nelle sue cittadine, nei suoi villaggi, nelle case che hanno sempre un fregio, un abbellimento una decorazione, anche solo un traforo di legno nella balconata, una gronda intarsiata, una Madonna o una meridiana dipinta sulla facciata: secoli di arte hanno educato un intero popolo alla bellezza”. E ancora, riguardo la natura: “se le sue opere d’arte non fossero inserite in un contesto naturale grandioso ai miei occhi varrebbero sicuramente meno. Prima ancora dell’arte e dell’architettura, ciò che ha reso la Valsesia unica e indimenticabile, sono le sue montagne, le foreste, i prati, le creste, la vegetazione lussureggiante, i torrenti limpidi e pescosi, gli animali selvatici che la popolano, la presenza costante del Monte Rosa che con l’immane massa scintillante dei suoi ghiacciai è stato la bussola del nostro viaggio”.

Autore: Alberto Paleari

Editore: Monterosa Edizioni

Pagine: 204

Prezzo: 16,90€

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Un commento

  1. Campello Monti per me era il luogo dove viveva un amica di mia Madre e che era ostetrica come lei..nel dopo guerra scuola fatta a Novara allora partivano dall’Ossola e lago Maggiore e saltavano giù dal treno quando veniva mitragliato dagli aerei.Passavamo di là è il titolo di un breve agile racconto che parla dell’Ossola,dove si apre il mondo di una Montagna dura e diversa ma uguale per intensità.I walser da noi dell’Ossola sono una parte integrante e diversa…ul me ziu diseva ..là ghè un paes ca parlan na lengua strana..disan chinan tugnit..già erano i Walser.. Rima Carcorforo ..Macugnaga.. anca Urnavass..e po Alagna.. e anca la Furmaza e i Furmazoo .. Bravo Paleari… e bravi voi che ne parlate..grazie

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