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Le Olimpiadi di Tokyo 2020 si arrendono al coronavirus

I Giochi olimpici saranno rimandati di un anno

Le Olimpiadi di Tokyo 2020, il cui avvio era previsto per il 24 luglio prossimo, saranno rimandate di un anno. Una decisione inevitabile quella ufficializzata nella giornata di ieri in una nota congiunta di CIO (Comitato Olimpico Internazionale) e Governo giapponese.

Una decisione che tocca anche il mondo della montagna, che dovrà attendere pertanto un anno per assistere al debutto tra le discipline olimpiche dell’arrampicata sportiva.

Il coronavirus porta la capitale giapponese per la seconda volta nella storia di fronte alla decisione di rinunciare ai Giochi. Era già successo 80 anni fa, quando a causa dello scoppio della Seconda guerra sino-giapponese furono rimandate, e mai disputate, le Olimpiadi di Tokyo 1940.

Il premier giapponese Shinzo Abe ha chiesto ufficialmente la posticipazione al 2021 durante una conferenza telefonica cui hanno partecipato il presidente del CIO Thomas Bach e altri membri del Comitato Olimpico Internazionale, il governatore di Tokyo Yuriko Koike, il presidente del comitato organizzatore Yoshiro Mori e il ministro giapponese dei Giochi Olimpici Seiko Hashimoto. Il CIO si è immediatamente espresso a favore della proposta. La decisione congiunta ha portato a rinviare i Giochi della XXXII Olimpiade “dopo il 2020, ma non oltre l’estate 2021, per salvaguardare la salute degli atleti e della comunità internazionale”.

I Giochi si chiameranno “Tokyo 2020”

Come riferito dal governatore della capitale giapponese, le Olimpiadi continueranno a chiamarsi “Tokyo 2020”. In tal modo, come spiegato da Abe, quando andranno in scena i Giochi, quel “2020” sarà la “testimonianza della sconfitta del virus”.

L’ipotesi di un rinvio era in realtà nell’aria da settimane. Si è resa sempre più inevitabile nel momento in cui l’OMS, lo scorso 11 marzo, ha dichiarato lo stato di pandemia, scatenando un pressing da parte delle federazioni e di alcuni comitati olimpici perché i Giochi venissero annullati. Chiuse le montagne del mondo, fermo lo sport. Una condizione complicata da affrontare e accettare, di fronte alla quale non esiste alternativa se non l’attesa. Il danno maggiore del rinvio dei Giochi Olimpici sarà per certo quello economico. Si stimano perdite tra gli 8 e i 10 miliardi di dollari. A pagarne le conseguenze sarà in particolare il Giappone ma, in questa fase storica, è la salute mondiale la priorità da considerare nel prendere decisioni di tal portata.

“Una decisione eccellente – così definisce il rinvio di Tokyo 2020 il Presidente del CONI Giovanni Malagò – , presa anche a tempo record tenendo presente gli interessi che ci sono in ballo”.

Le nuove date

È ancora presto pensare a quali potranno essere le nuove date dei Giochi. Se ne parlerà nella prossima riunione del CIO. Ma lo stesso Malagò si dice fiducioso della possibilità di vedere in scena le Olimpiadi nella primavera 2021.

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Un commento

  1. L’ultima delle preoccupazioni…in teoria senza tutto l’ambaradan mediatico sponsorizzato che pompa pompa.. sarebbe meglio..e piu’facilmente differibile..Meglio i campionati mondiali..o ancora meglio la coppa mondiale annuale di specialita’ , con varie sedi sparpagliate…e puntegggi …non legata all’exploit di un giorno.

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