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Ghiacciai del Karakorum e Reali preoccupazioni

Il principe William d’Inghilterra e e la principessa Kate Middleton in visita in Pakistan, sulle orme di Lady Diana, hanno deciso che i ghiacciai d’ora in poi godranno della loro particolare e reale attenzione. Bene, ce n’è bisogno. Hanno scoperto che i ghiacciai da quelle parti si stanno ritirando a causa dei cambiamenti climatici. Vero, anche se non del tutto.

Per la verità, non sono quelli pakistani i ghiacciai continentali più mal messi a causa del cambiamento climatico. Quelli europei, dell’Himalaya e quelli polari stanno peggio, per non parlare di quelli sofferenti americani e di quelli ormai in estinzione dell’Africa.

Da anni i glaciologi italiani insieme ai loro colleghi pakistani e di molte università internazionali studiano i ghiacciai del Karakorum. L’Associazione EvK2CNR ha pubblicato il primo catasto dei ghiacciai della regione attorno al K2 dento i confini del Centarl Karakorum National Park (10.000 chilometri quadrati di estensione, il 28% glaciale). Sono 530 i ghiacciai misurati, fotografati, studiati e schedati. Questo lavoro è stato pubblicato un paio d’anni orsono.

In Pakistan ce ne sono altri 4.800 di ghiacciai da censire e l’Italia con i suoi ricercatori provvederà quanto prima, insieme con il Pakistan Meteorology Department e le Università del Gilgit-Baltistan, provincia dove Hindu Kush, Karakorum e Himalaya si incontrano. È proprio qui che le placche oceaniche si incrociano e scontrano provocando grandi anomalie gravitazionali, esattamente sotto il Nanga Parbat. Ma ci sono anche anomalie glaciali: il Karakorum, per questioni che attengono alla sua posizione e alla circolazione delle grandi masse d’aria, è tra le pochissime regioni che vede alle quote relativamente più basse (stiamo parlando dai 4 ai 5000 metri) un arretramento dei ghiacciai a causa delle temperature più elevate per effetto dei cambiamenti climatici; ma un incremento delle masse glaciali nella parte alta dei grandi bacini di accumulo della neve e di trasformazione dei ghiacciai a causa delle maggiori precipitazioni nevose indotte, anch’esse ,dai climate change. Proprio il prof Claudio Smiraglia dell’Università di Milano con i suoi colleghi, in questi anni, ha documentato questo fenomeno chiamandolo “Anomalia del Karakorum”.

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