Mostre e convegni

TTG Travel Experience di Rimini: Nico Valsesia e Simone Origone raccontano la montagna del futuro

Al TTG Travel Experience di Rimini, più importante fiera italiana dedicata alla promozione del turismo mondiale sul mercato nazionale che si conclude oggi, Meridiani Montagne e Montagna.tv sono stati protagonisti di un incontro dal titolo “La montagna come risorsa del nuovo ecoturismo”. Un momento di dibattito e riflessione condotto e portato avanti insieme a due personaggi di livello internazionale: Simone Origone, atleta più titolato nella storia del chilometro lanciato, guida alpina e maestro di sci; e Nico Valsesia, endurance athlete, ciclista e anche lui maestro di sci. Due professionisti che vivono lo sport con il cronometro alla mano, ma che quando abbandonano la competizione si dedicano a un tipo di montagna più  lento e in armonia con i ritmi naturali.

La crisi dello sci in pista

Da maestri di sci conoscono il mondo della neve come le loro tasche e hanno ben presenti quelle che sono state le inflessioni che questa disciplina ha subito negli ultimi anni. Calati del 24% gli sciatori dagli anni Novanta a oggi, la Regione Valle d’Aosta ha registrato nell’anno 2018 una perdita del 10% sia per quanto riguarda il fatturato lordo degli impianti a fune, sia nei primi ingressi (dati ANSA). A causare questo, secondo il valdostano Origone e il piemontese Valsesia, sono i costi degli skipass giornalieri e mensili, ma non solo. “C’e anche un discorso di numero” spiega Nico parlando di piste troppo affollate che spingerebbero gli amanti della montagna verso qualcosa di diverso dove ritrovarsi da soli (o quasi) nella natura. Si va quindi verso la ricerca di qualcosa che non omologhi e che riporti a quel minimo di avventura a portata di mano. Ecco allora che aumentano ciaspolatori e sci alpinisti, persone di ogni età che ricercano nella neve un’esperienza primigenia dove incontrare emozioni nuove ed esperienze uniche. “Un tempo molti impianti vietavano agli sci alpinisti di risalire lungo la pista” commenta Nico. “Oggi vengono creati degli appositi tracciati per chi vuole risalire con le pelli” aggiunge Simon

Cala lo sci ma cresce l’outdoor

Cala lo sci, ma crescono le altre attività all’aria aperta. Rimanendo in tema di neve i ciaspolatori italiani sono aumentati del 49%, un numero impressionante che riporta al concetto di un nuovo approccio al territorio attraverso una disciplina lenta in grado di avvicinare maggiormente uomo e natura.
Come le ciaspole in crescita anche il turismo estivo. È il mondo delle due ruote qui a farla da padrone con un aumento del 5% nelle vendite delle biciclette tradizionali nel 2018 rispetto al 2017 (dato ANCMA). Viene però spontaneo chiedersi: gli italiani sono sempre stati dei ciclisti? A rispondere e Nico, titolare di un negozio di bici a Borgomanero in Piemonte. “Un tempo magari si pedalava per andare a lavoro, quando non c’era la macchina. Poi si è iniziato a pedalare per mantenersi in forma o come fuga dalla quotidianità” spiega. Un incremento notevole c’è stato con l’arrivo delle e-bike, le cosiddette bici a pedalata assistita che permettono, anche ai meno allenati, di raggiungere traguardi altrimenti impossibili. “L’ideale per chi non ha il tempo di allenarsi tutti i giorni, ma vuole comunque fare qualcosa di interessante nel fine settimana”. A dare ragione alle parole del ciclista ci sono i dati che mostrano nel 2018 un incremento delle vendite pari al 16.8%. Un successo sotto tutti i punti di vista ulteriormente dimostrato dal “Giro E”, iniziativa del Giro d’Italia nata nel 2018 con 18 tappe da compiere in bici a pedalata assistita riconfermata poi per l’edizione 2019 della corsa rosea.
A stupire davvero sono però i dati riguardanti le Mountain e-bike, ovvero le mountain bike a pedalata assistita che nel 2018 hanno visto un incremento delle vendite pari al 65%. “La utilizzo anche io” spiega Simone Origone. “Consentono una pedalata più rotonda, senza strappi, anche nelle salite più dure”.

E i più giovani?

Bambini e ragazzi pedalano ancora? Più in generale trascorrono del tempo all’aria aperta, in montagna? No, è la secca risposta di Valsesia. La colpa di questo, secondo il ciclista piemontese, non è da ricercarsi nella pigrizia dei bambini quanto nella mancanza di stimoli ricevuti. “Per molti genitori è più facile piazzarli sul divano davanti alla tv, che mandarli in bici. Se stanno fermi necessitano di meno tempo e rischiano di farsi meno male. Se invece li mandi in giro devi stargli dietro, seguirli, guardare cosa fanno e dove vanno”. Le attività outdoor sono importanti, soprattutto tra i giovanissimi perché formano il carattere, danno delle regole e, soprattutto, “insegnano a conoscere e rispettare il territorio” afferma Origone. “Da qualche anno abbiamo attivato un progetto con le scuole del mio comune, portiamo i giovani a camminare, a fare arrampicata, sono entusiasti. Gli mostriamo quel che ha da offrire il loro territorio”, crescendo così ragazzi più consapevoli di quel che li circonda, nuove generazioni attente che conoscono il loro paese e le loro montagne.

La montagna del futuro

Ricerca di un maggior benessere, di un approccio più naturale, di esperienze uniche e irripetibili, ma anche outdoor per tutti. Una montagna da vivere in modo morbido grazie alle e-bike, da vivere in modo lento per incontrare la natura e i suoi elementi. Montagna come mezzo educativo per bambini e ragazzi, come antistress alla frenesia della vita di tutti giorni negli anni 2.0.
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