
Nirmal Purja, alle prese con l’ultima fase del suo “project possible”, ha abbandonato in fretta e furia il Manaslu, dove era arrivato la settimana scorsa, per correre al Cho Oyu.
Al momento il nepalese è già a campo 1 e ha intenzione di chiudere la partita con il primo degli 8000 cinesi il più presto possibile. Questo perché, secondo quanto riporta Stefan Nestler, il governo cinese ha imposto che le spedizioni al Cho Oyu debbano chiudersi entro il 1° ottobre, festa nazionale per la Cina che potrebbe portare tensioni nella zona tibetana. E dato il meteo difficile al Manaslu che sta allungando i tempi, Nirmal ha deciso di abbandonare baracca e burattini e di saltare sul primo elicottero per Kathmandu, dove ha preso un aereo in direzione Lhasa.
Il discorso più complicato per lo Shisha Pagma, che dovrebbe rimanere del tutto chiuso nella stagione autunnale. Nirmal però non si sta arrendendo e sta portando avanti, supportato dal governo nepalese, una intensa attività diplomatica per ottenere un permesso speciale di scalata che gli consenta di chiudere la partita con i 14 Ottomila. Speriamo riesca nel suo intento, sarebbe un peccato che il progetto fallisse per ragioni burocratiche.