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L’orso M49-Papillon in fuga verso l’Alto Adige

Il fuggitivo M49-Papillon si sta spostando verso nord, in direzione dell’Alto Adige.

È quanto emerge dall’attività di monitoraggio del Corpo forestale trentino che, nella mattina di Ferragosto, a seguito di una segnalazione di alcuni cacciatori di Faedo, ha rilevato delle orme nel fango nel territorio del Comune di Giovo, non distante dal confine con la Provincia di Bolzano.

Tramite controlli successivi è stato appurato che le impronte appartenessero proprio all’orso più ricercato del Trentino. M49-Papillon sta dunque cambiando zona dopo circa un mese trascorso sulla Marzola, a sud di Trento. A seguito degli ultimi rilievi, il corpo forestale di Trento ha allertato i colleghi dell’Alto Adige.

Un recap degli avvistamenti di M49-Papillon

L’orso M49-Papillon ricordiamo che sia fuggito ormai oltre un mese fa, nella notte del 15 luglio, da un recinto elettrificato del Centro Faunistico del Casteller a sud di Trento.

L’ordinanza di cattura dell’esemplare era stata firmata a inizio luglio dal Presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti. Una iniziativa che ha portato a qualche dissapore con il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Nel mese di maggio 2019 la Provincia di Trento aveva difatti richiesto tramite una lettera ufficiale l’autorizzazione al Ministero dell’Ambiente e all’ISPRA di poter catturare e spostare nel recinto del centro faunistico del Casteller l’esuberante M49. Esemplare già catturato e radiocollarato nell’agosto del 2018, accusato di “reiterati comportamenti dannosi per i quali sono risultate inattuabili o inefficaci le misure di prevenzione”.

A seguito della cattura M49 si è rivelato un mirabile fuggitivo, tanto da essere soprannominato “Papillon” dal Ministro Costa, in ricordo del galeotto interpretato da Steve McQueen nel film che racconta la vita di Herni Cherriere, il francese innocente detenuto in un carcere della Guyana Francese, protagonista di innumerevoli tentativi di fuga.

Mentre la Provincia emetteva e poi ritirava l’ordine di sparare a vista, l’orso si è spostato in un primo momento sulla Marzola, il monte che separa la valle dell’Adige dalla Valsugana. Il primo avvistamento risale al giorno successivo alla fuga.

Un secondo avvistamento è avvenuto in data 2 agosto. Verso le 23:30 una ragazza lo avrebbe visto mentre transitava con l’auto nella zona di Mattarello (TN). Il giorno successivo, il 3 agosto, due escursionisti si sarebbero imbattuti nel fuggitivo verso mezzogiorno, nei boschi della Marzola. Oltre alle testimonianze visive, sono state anche rinvenute nelle scorse settimane delle impronte sulla Marzola, non molto lontano dal Casteller.

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