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M49 ancora in fuga, avvistato da una fototrappola. La Corte Costituzionale dichiara legittimo l’abbattimento

L’orso M49 è ancora in fuga ma una fototrappola lo ha immortalato questa mattina alle 9.29 nei boschi della Marzola, a sud di Trento. Sulle sue tracce sono attive da ieri tre squadre della forestale e una guardia cinofila, con ordine di sparare a vista.

Una decisione, quella di puntare al suo abbattimento, che ha portato nuovamente il Ministro dell’Ambiente in aperto scontro con il Presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti. “È pronta la diffida per la provincia di Trento”, dichiarava nel pomeriggio di ieri Sergio Costa, aggiungendo che la fuga dell’esemplare, evidente prova di inefficienze nella cattura, non possa giustificare un intervento che ne provochi la morte. nella serata di lunedì una squadra di tecnici dell’Ispra si è diretta verso il Trentino su richiesta del Ministro, così da affiancare la provincia di Trento nel prendere le decisioni idonee a risolvere la problematica senza giungere all’uccisione dell’orso.

La Corte Costituzionale sembra però aver riconosciuto la legittimità del provvedimento di cattura e eventuale abbattimento di orsi e lupi che apportino gravi danni alle colture, all’allevamento e rappresentino un pericolo per la comunità, adottato nelle province di Trento e Bolzano. L’ok è arrivato a conclusione dell’esame in camera di consiglio dei due ricorsi presentati dal Presidente del Consiglio nei confronti delle due Province autonome.

M49, un esemplare di 3 anni e 140 chili di peso fuggito dal recinto elettrificato in cui era stato recluso nel centro faunistico del Casteller nella notte del 14 luglio, sarebbe secondo gli esperti in una situazione critica. L’avvistamento mediante fototrappola ha chiarito alle squadre di ricerca l’area in cui si sta aggirando. Nel corso della notte si stima che abbia potuto anche percorrere 70-80 chilometri verso il confine sloveno ma, come dichiarato da Daniela D’Amico, coordinatrice del Parco Nazionale d’Abruzzo, al quotidiano Repubblica, “la realtà è che anche senza collare un orso lo ritrovi. L’avvisteranno”.

La definisce una “fuga da Alcatraz” quella messa a segno da M49 la dottoressa D’Amico, sottolineando che gli orsi siano animali estremamente intelligenti. Ora che è senza radiocollare, per scovare M49 servirà un suo “errore”, come un evento predatorio che lasci tracce dietro di sé. Ha inoltre dei segni particolari come ogni evaso da romanzo che si rispetti: le marche colorate sull’orecchio, che ne renderebbero immediata l’identificazione in caso di avvistamento.

“La mia opinione è che lo troveranno – chiarisce con fermezza – A quel punto bisogna capire cosa succederà”.

Quale sarà la sorte dell’esemplare? Si riuscirà a evitarne l’abbattimento grazie alla mediazione dei tecnici Ispra auspicata dal Ministro Costa?

Sui social aumenta il numero di post a sostegno di quello che viene definito un nuovo King Kong, soprattutto a firma di associazioni ambientaliste quali Legambiente e WWF, e si moltiplicano le ipotesi complottistiche secondo cui il recinto dell’orso potrebbe essere stato lasciato appositamente aperto per consentirne la fuga e rendere legittima la richiesta di abbattimento. C’è chi ipotizza che l’esemplare sia anche già stato ucciso e che la sua fuga sia una fandonia a copertura del misfatto.

“L’orso M49 è, evidentemente, un genio delle evasioni paragonabile a Papillon e dotato di superpoteri come un eroe della Marvel Comics, fuggito da un recinto degno di Jurassic Park da cui fuggivano i Tirannosaurus Rex – si legge in una nota della Lega abolizione caccia (Lac) del Trentino Alto Adige, cui fa eco la Lav augurandosi che“essendo stato l’orso M49 così tanto scaltro e dotato di superpoteri da fuggire dal Casteller trovi il modo di volare via in cerca di una regione realmente amichevole con la fauna selvatica”. 

 

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