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Sei 8000 in 31 giorni: il video del “progetto possibile” di Nirmal Purja

Annapurna, Dhaulagiri, Kanchenjunga, Everest, Lhotse e poi Makalu. Sei 8000 in soli 31 giorni. Di questi in Dhaulagiri senza ossigeno supplementare. Due soccorsi nella zona della morte sull’Annapurna e Kanchenjunga.

Ci sono state volte in cui non ho dormito per settimane, arrampicando giorno e notte. Ci sono stati momenti in cui mi addormentavo senza controllo sui pendii anche durante le raffiche di vento. Il corpo agiva in modo autonomo, ma le mie gambe non si muovevano in avanti e mi sono sentito senza speranza. Ho combattuto contro la natura nella zona di morte e i membri della mia squadra in varie occasioni si sono ammalati sulle montagne. Ci sono stati momenti in cui le emozioni correvano veloci e ho dovuto mettere la mia e la vita della squadra a rischio sopra la zona della morte. Questo anche quando abbiamo compito il salvataggio di altri alpinisti senza ossigeno e nessuno è venuto ad aiutare. Ci sono stati momenti in cui abbiamo immaginato di fallire“.

È questo il bilancio della stagione primaverile di Nirmal Purja e che vengono raccontati nella clip da lui pubblicata. Chiusa questa prima fase, dal 1 giugno al 1 agosto si dovrebbe aprire la seconda con le salite di K2, Nanga Parbat, Broad Peak, G1 e G2, ma la fattibilità è ancora incerta a causa della mancanza di sponsorizzazioni.

 

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