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“Rifugio cardioprotetto”. Dodici nuovi defibrillatori per i rifugi del Trentino

Dodici nuovi defibrillatori sono stati consegnati ai gestori di altrettanti rifugi del Trentino, 10 dei quali sono stati acquistati con i fondi ricavati dalla vendita del libro “Montagne senza vetta. Il coraggio di sentirsi liberi” dell’autore Massimo Dorigoni, e 2 donati dal Rotary club di Trento.

La consegna ufficiale è avvenuta presso il Muse di Trento, con una breve cerimonia pubblica.

La donazione della strumentazione rientra in una iniziativa di più ampio respiro dal titolo “Rifugio cardioprotetto“, avviata lo scorso anno.

Un progetto promosso dal Tavolo trentino della Montagna, di cui fa parte anche il Soccorso Alpino Trentino, coordinato da tsm-Accademia della Montagna per dotare i rifugi trentini, soprattutto i più isolati o difficili da raggiungere, di un defibrillatore semiautomatico.

Un anno fa 12 defibrillatori erano stati donati ai rifugi Tuchett e Pedrotti, Mandrone, Altissimo, Setteselle, Rosetta, Maddalene, Vaiolet, Roda de Vael, Vallaccia, Sandro Pertini e Malga Kraun.

Le strutture interessate dall’iniziativa di quest’anno sono invece il rifugio di Passo Principe, Val d’Amola Segantini, Marchetti allo Stivo, Treviso, Potz Mauer, Alimonta, Boè Pordoi, Contrin, Ai cauduti dell’Adamello, Cima d’Asta Ottone Brentari, Carré Alto Dante Ongari e Antermoia.

La consegna di ben 22 defibrillatori a 16 rifugi montani e a 6 stazioni territoriali del Soccorso Alpino, avvenuta la scorsa settimana in Liguria, dimostra quanto siano fondamentali questi strumenti salvavita che, come dichiarato dal CNSAS, è importante che siano presenti, a disposizione di operatori preparati, nei principali punti di snodo dei percorsi escursionistici e nelle zone impervie.

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