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Nuove accuse da parte di Txikon alla spedizione russa

Alex Txikon torna a parlare della spedizione appena conclusa al K2 e dei rapporti non buoni con la squadra russa con la quale nei mesi scorsi ha condiviso il campo base e la via di salita lungo lo Sperone degli Abruzzi.

Ne aveva già accennato in un’intervista quotidiano spagnolo El Correo nella quale aveva accennato al fatto che i russi non avessero attrezzato una nuova via con nuove corde, ma avessero utilizzato quelle vecchie già presenti, ma rovinate e quindi a rischio sicurezza. In quell’occasione era arrivato a definire quella russa una vera e propria “concorrenza sleale“. Un tema sollevato anche in un’altra intervista, al giornale Marca, in cui il basco entra maggiormente nel merito dei problemi avuti con il team di Vassily Pivtsov descrivendo un clima fatto di accuse e ostilità.

Prima di arrivare al campo base, il nostro pilota di droni è stato male e io ho trascorso la notte con lui. I russi hanno detto che abbiamo usato l’ossigeno. Poi hanno detto che in quota vedevano solo gli sherpa, ma non me quando io quest’anno ho lavorato molto bene. Ci hanno lanciato palle di neve quando li abbiamo ripresi nei video …” spiega Alex, che aggiunge: “È stato l’aspetto più negativo della spedizione. Ci dovrebbe essere un gioco leale. È molto triste l’ego e la vanità di voler essere i primi. L’alpinismo dovrebbe essere sopra tutto questo”.

Nuove accuse quindi, a cui al momento la spedizione russa di Pivtsov non ha voluto rispondere.

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