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Melloblocco a rischio. Un tavolo istituzionale per cercare una soluzione condivisa

Le tensioni tra Consorzio Turistico Valtellina di Morbegno e operatori della Val Masino attorno all’organizzazione della prossima edizione del Melloblocco continuano a crescere, al punto da rendere necessaria la creazione di un tavolo istituzionale per cercare una soluzione condivisa.

A richiedere un incontro tra le parti è stato negli scorsi giorni il prefetto di Sondrio, Giuseppe Mario Scalia, che ha indirizzato una lettera al presidente della Provincia Elio Moretti, al sindaco di Val Masino Simone Songini, al Consorzio turistico Valtellina di Morbegno, agli operatori economici della Val Masino, al detentore del marchio Melloblocco Michele Comi e alle istituzioni valtellinesi.

Il più grande raduno internazionale di bouldering, che si svolge ogni anno in primavera in Val Masino e Val di Mello – fatta eccezione per l’edizione 2018 che ha visto un trasferimento dell’iniziativa in territorio svizzero – da qualche anno vive una situazione di equilibrio precario a causa proprio delle tensioni sottese alla sua organizzazione.

Quest’anno la situazione sembra più delicata che mai. Lo scorso venerdì il Consorzio turistico Valtellina di Morbegno ha difatti comunicato la decisione di prendere in mano la manifestazione sportiva, nonostante alla sua organizzazione stessero già collaborando gli operatori della Valle. I

l Comune di Val Masino ha accusato il Consorzio di “ingerenza assoluta” e ha richiesto in primo luogo di esserne estromesso, in secondo luogo di procedere a dimissioni immediate del vice presidente e dell’intero Cda.

Nel mese di gennaio un incontro svoltosi in Regione fra il noto operatore del mondo degli eventi sportivi Rcs sport, il Comune di Val Masino, gli operatori turistici e il detentore del marchio, Michele Comi, aveva gettato le basi per il ritorno del Melloblocco in Valle. L’entrata in scena del Consorzio, che rispolvera in tal modo una proposta dell’ex presidente Luca Della Sale, ha portato nuovamente gli equilibri ad alterarsi.

In una lettera inviata dal vice presidente Alan De Rossi a Comune, operatori e allo stesso Comi, il Consorzio ha anche identificato delle date potenziali per la  manifestazione, che dovrebbe svolgersi dal 2 al 5 maggio 2019.

Contro la decisione del Consorzio di prendere il controllo si è espressa anche Sara Fiorelli, presidente dell’associazione operatori della Val Masino: “Queste polemiche non fanno bene a nessuno, né alla Valle, né al turismo. La decisione del Consorzio ha sorpreso anche noi. Questo non parlarsi, o parlarsi male, non porta niente a nessuno”.

In tale condizione di belligeranza, il prefetto di Sondrio ha tentato di appianare le discordie, richiedendo un incontro tra tutte le parti interessate “affinché si trovi una soluzione comune e si faccia uno sforzo per predisporre insieme una bella manifestazione che fa bene al territorio”.

Dal suo canto Michele Comi, storico detentore del marchio Melloblocco, non ha espresso volontà di cedere a terzi l’esclusiva della manifestazione.

Dal 2015 vado ripetendo che sono disponibile a dare continuità al progetto Melloblocco coerente con principi ispiratori” – ha ricordato Comi – “mettendo a disposizione marchio a realtà che si facciano carico dell’organizzazione, proiettata a favorire l’incontro tra giovani e natura, a ispirare passioni sane, vitali e all’aria aperta, non certo per battibeccare in localismi incomprensibili, altrimenti il sole sorgerà domani anche senza Melloblocco”.

Comi ha inoltre sottolineato come l’annullamento dell’edizione 2019 risulterebbe sconveniente nell’anno in cui l’arrampicata ha conquistato Hollywood , con la vittoria di un premio Oscar come miglior documentario da parte di Free Solo di Alex Honnold e il Cio ha proposto doppia medaglia per le Olimpiadi di Parigi 2024.

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Un commento

  1. Trovo surreale quanto stia accadendo soprattutto, come dice Michele Comi, nell’attuale scenario internazionale (Oscar e Olimpiadi) che offre importanti prospettive di sviluppo.
    Se il Consorzio, i comuni della Val Masino/Val di Mello, operatori turistici e politici locali, etc non riescono ad aggregarsi su un progetto che soddisfi gli obiettivi morali e sociali di Comi, gli facciano un’offerta concreta per l’acquisizione del marchio Melloblocco (50 mila euri?) e con partner come RCS Sport o altri si assumino la responsabilità di portare avanti il Progetto

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