Nel 1924 l’alpinista britannico George Mallory perse la vita sulle pendici dell’Everest insieme al compagno Andrew Irvine, non è ancora chiaro se durante la discesa o nel tentativo di raggiungere l’ambita cima.
Il suo nome era però già entrato nella storia nel 1921, come componente della prima di tre spedizioni britanniche di conquista della vetta più alta del Pianeta, la British Mount Everest Reconnaissance Expedition.
La spedizione era capitanata dal soldato ed esploratore Charles Howard-Bury ma in realtà fu proprio il giovane Mallory, alla sua prima esperienza himalayana, a diventare il maggior protagonista dell’impresa.
L’Everest non fu conquistato ma George Mallory e Guy Bullock arrivarono fino a 7000 metri di quota lungo la via del Colle Nord, l’ampia sella che unisce l’Everest al Changtse, raggiunto il quale furono costretti dai forti venti a tornare indietro. La via individuata da Mallory dimostrò che ci fosse un modo per raggiungere la vetta e difatti fu il teatro di tutte le spedizioni britanniche svoltesi dal 1921 al 1938.
Qui di seguito una straordinaria collezione di immagini inedite scattate da Mallory e i suoi compagni durante l’ascesa, digitalizzate in Belgio dal Salto Ulbeek studio, a partire dagli originali negativi in nitrato d’argento, che sarà oggetto di una proiezione pubblica a Londra il 29 ottobre nel corso dell’evento “Everest – A reconnaissance”, presso la sede della Royal Geographical Society (RGS).
Questo scatto di George Mallory rappresenta una delle prime immagini in assoluto in cui si può ammirare la maestosità della montagna più alta del Pianeta coperta di neve. Titolo dello scatto: “Campo a 6096 metri – ultimo giorno”. Foto @ RGS-IBG/Salto-Ulbeek
Uno scatto sul ghiacciaio Kyetrak del Cho Oyo, la sesta montagna più alta del mondo, il cui nome in tibetano significa “dea turchese”. Fu una fortuna per il team riuscire a realizzarla a causa di una serie di problemi tecnici. Soltanto un mese dopo l’inizio della spedizione Mallory si rese infatti conto di aver posizionato male le lastre fotografiche negative sulla sua macchina fotografica. Foto @ RGS-IBG/Salto-Ulbeek
Una sosta lungo la salita verso il ghiacciaio Kharta. Foto @ RGS-IBG/Salto-Ulbeek
I tre personaggi nella foto sono degli Sherpa che aiutarono il team britannico nel corso dell’ascesa. L’immagine è stata scattata durante l’attraversamento di una cresta. Da notare l’attrezzatura alpinistica dell’epoca, per non parlare dell’abbigliamento! La spedizione britannica non aveva con sé ossigeno. Secondo gli standard moderni potremmo dire che l’equipaggiamento fosse davvero poco adeguato per l’impresa. Foto @ RGS-IBG/Salto-Ulbeek
Un membro della spedizione si rilassa fumando la pipa. Foto @ RGS-IBG/Salto-Ulbeek
Come dimostra questa immagine, gran parte del trek fu caratterizzato dalla presenza di neve profonda. Foto @ RGS-IBG/Salto-Ulbeek
Guy Bullock, autore di questo scatto, lo intitolò “George Mallory che arrampica come un ragno”. L’immagine mostra Mallory che guida il team lungo il colle Nord. Foto @ RGS-IBG/Salto-Ulbeek
Il capo spedizione Charles Howard-Bury scattò questa immagine dal campo posizionato a 6858 metri, descritto come “campo sul colle ventoso”. Foto @ RGS-IBG/Salto-Ulbeek
Monaci tibetani nel monastero di Shekar Chote. Foto @ RGS-IBG/Salto-Ulbeek