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Dolomiti – Torre Venezia: franato il traverso della Via Tissi

In seguito a segnalazione da parte di un escursionista abbiamo sentito i gestori del rifugio Mario Vazzoler al Col Negro di Pelsa per verificare le condizioni della Via Tissi alla Torre Venezia, in Dolomiti. 

Qualche giorno fa un lettore ci ha infatti scritto per segnalarci che “alla Torre Venezia nel gruppo del Civetta ormai da mesi un crollo ha interessato la parete sud andando a cancellare parte del traverso della Via Tissi e spazzando con i detriti anche lo zoccolo alla base della parete”.

La Via Tissi alla Torre Venezia è una delle più famose vie di arrampicata delle Dolomiti. Aperta da Attilio Tissi con Giovanni Andrich e Attilio Bortoli il 20 agosto 1933. Si tratta di una via estrema per il periodo con difficoltà di IV, V e tratti di VI-.

I primi a ripeterla furono Gino Soldà con Yvonne Syda nel 1950 e da allora in poi le ripetizioni sono sempre aumentate. Oggi, la Tissi, è certamente la più ripetuta delle vie alla Torre.

La prima parte della via è costituita da uno zoccolo iniziale dove il percorso, grazie alle numerose varianti aperte, non è obbligato. A questo fa seguito un tratto chiave della via, quello interessato dal crollo, il “tiro del traverso” (V+, AO, VI-), un passaggio che porta verso destra a incontrare la terza parte della salita che si svolge tra camini e diedri.

Chi si cimenta oggi in questa salita “incontra qualche problema perché è franato la parte bassa del traverso” ci spiega il gestore del rifugio Vazzoler. “Ci sono ancora gli appigli per le mani, ma non si sa più dove mettere i piedi.”

La via rimane però fattibile. Qualcuno è tornato indietro perché non se la sentiva, ma molti sono andati su senza grossi problemi. Bisogna affrontarla facendo attenzione e sapendo che c’è questo problema sul traverso”. Chi non se la sentisse potrebbe comunque cimentarsi su altri itinerari. “In questo periodo sono molto ripetute le vie Andrich-Faè e la Ratti Panzeri”.

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2 Commenti

  1. Lentamente, le relazioni di vie classiche e ferrate saranno tutte da rifare o aggiornare, per motivi geologici,ma anche climatici ,correlati.
    Un tempo piccozze e ramponi e chiodi da ghiaccio erano rari da trovare, solo in negozi specializzati .Oggi c’e’ una sovraproduzione diversificata per marchi col Logo, vendita in supermercati dello sport, svendita con sconto nei siti ecommerce di tuttoquantoserve, , ma il ghiaccio sta sparendo o in questo periodo e’ molle… per il caldo pure crollano pareti,..non soloquesta.

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