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Sir George Everest e l’onore della montagna più alta del mondo

Il 4 luglio 1790 nasceva il colonnello Sir George Everest, esploratore e geografo gallese, che per decenni lavorò per portare a compimento la Great Trigonometrical Survey of India, realizzando la prima mappatura del subcontinente indiano da Cape Comorin fino all’Himalaya.

Al contrario di quanto si potrebbe pensare, Everest non ha avuto un legame diretto con la montagna più alta del mondo. Non è infatti nemmeno storicamente provato se l’abbia o meno mai vista di persona. Fatto sta che, per il lavoro svolto sul territorio indiano, questa venne ribattezzata in suo onore nel 1865 dalla Royal Geographical Society. In principio il geografo si oppose a questa onorificenza, in quanto convinto che il suo nome sarebbe stato difficile da pronunciare per i locali, ma la decisione rimase. Prima del’appellativo attuale, i tibetani lo chiamavano Chomolungma, i Nepalesi Sagamartha e gli inglesi Picco XV. La montagna, ormai ufficialmente chiamata Everest, venne in realtà analizzata solo dal suo successore, Andrew Scott Waugh.

Nonostante la sua storia non si intrecci direttamente con quella del tetto del mondo, è a lui che oggi dobbiamo l’appellativo del gigante himalayano. La sua morte, dopo una lunga e celebrata carriera al servizio del Governo Britannico, avvenne nel 1866, all’età di 76 anni.

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3 Commenti

  1. Nel cinema (recentemente ritrasmesso in tv) sulla tragedia sull’Everest del ’96, la responsabile del Campo Base del gruppo, dice subito: “… e considerate che questo è lo stesso panorama, che aveva davanti Sir Everest”. Affermazione gratuita: non esiste infatti la più vaga prova.

  2. Giustissimo, è vero; infatti le vecchie colonie (v. Myanmar) , si riprendono ORA la vecchia denominazione, nome di una vecchia patria, che fino a ieri praticamente NON esisteva.

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