Alpinismo

Mezzo mondo nella tela dei Ragni

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LECCO — Cina, Perù, Cile, Patagonia. E, ovviamente, Lecco e le Alpi.  Nelle parole di Alberto Pirovano, presidente dei Ragni della Grignetta, un succulento assaggio del programma preparato per il 60esimo anniversario di uno dei gruppi alpinistici italiani più famosi del mondo. E le ragioni della sofferta rinuncia al Gasherbrum II.

Alberto Pirovano, 35 anni, da cinque è presidente del Gruppo Ragni della Grignetta, di cui fa parte dal 1996.
 
Pirovano, è di poco tempo fa la notizia della vostra sofferta rinuncia al Gasherbrum II, spedizione pensata per celebrare il  60° anniversario del gruppo Ragni Della Grignetta.
Sì. Avevamo in programma di scalare l’inviolato spigolo Nord della montagna, un progetto che accarezziamo da parecchio tempo. Ma poco prima di Pasqua abbiamo dovuto rinunciare ufficialmente alla spedizione. La scelta è stata frutto di una valutazione collettiva che ha visto emergere altre priorità.
 
Smentisce quindi chi parlava di un ritardo nell’organizzazione?
Sì. La macchina organizzativa era già partita più di un anno fa, i tempi non sono mai stati un problema. In un’attività complessa come l’alpinismo contano molti altri aspetti; in un gruppo come i Ragni, poi, si dà molta importanza alla condivisione dei valori dei desideri. Abbiamo cercato di trovare una mediazione. Il Gasherbrum è una grande impresa, ma non tutti la consideravano l’opzione migliore per la celebrazione del sessantenario. Alcuni soci ritenevano più rappresentativi dei progetti meno celebri ma più tagliati sull’arrampicata.
 
Inoltre, si consideri che nel Gruppo abbiamo fortissimi himalayisti, i quali però hanno anche obiettivi personali da coniugare con l’attività svolta per il gruppo. Mario Panzeri, ad esempio, è normale stia iniziando a pensare ai 14 ottomila; Daniele Bernasconi è senza dubbio il più forte e il più completo alpinista del lecchese, ed è nel fiore della carriera. Adesso, entrambi sono impegnati al Makalu.
 
Ora però la Nord del Gasherbrum II è nelle mire della guida alpina svizzera Kari Kobler…
Sì, e devo dire che questa è stata un’altra forte motivazione alla nostra rinuncia. Lo spigolo Nord, infatti, impone un percorso obbligato. E l’idea di trovarsi lì a condividere una parete vergine con una spedizione commerciale… francamente non ce la siamo sentita. Se quest’anno Kobler non ce la farà, noi avremo forse l’occasione di ripensarci nel 2007 insieme ad Agostino Da Polenza e agli spagnoli di Al filo delo imposible.
 
Accantonato il GII, quindi, come celebrerete questo importante traguardo?
Il Consiglio ha chiesto ai giovani, di formulare delle proposte. Ed è nato il progetto “Liberi in libera”, che sarà il cuore delle celebrazioni per il 60° anniversario del Gruppo. Si tratta di una serie di progetti alpinistici in giro per il mondo, concentrati intorno ai mesi estivi.
 
Sono giò note le mete di queste spedizioni?

A luglio-agosto, un folto gruppo di giovani Ragni, si dirigerà in Perù, con diversi obiettivi: alcuni di loro faranno scalate classiche, altri imprese più avanguardiste. A settembre ci sarà una spedizione alpinistica classica in Cina, zona del Sigunyang, al margine orientale dell’altipiano Tibet. In Cile, alcuni ragazzi scenderanno in campo in una zona d’arrampicata da molti definita la “nuova Yosemiti”, scovata da Simone Pedeferri tramite amicizie internazionali.
 
In Patagonia, si chiuderà in bellezza questo tour, con una spedizione che ricalca un po’ le celebrazioni del 40esimo anniversario. Con un appoggio permanente costruito alla Piedra del Fraile, gli alpinisti si sparpaglieranno sulle cime circostanti cercando di raggiungere obiettivi importanti come una via nuova sulla Mermoz, la chiusura della via Casimiro Ferrari al Piergiorgio e altre imprese al di là del Passo Marconi.
 
Chi saranno i protagonisti?
Il gruppo è sostanzialmente formato da Simone Pedeferri, Fabio Palma, Daniele Bernasconi, Paolo Spreafico, Giovanni Ongaro, Adriano Selva, Matteo Bernasconi, Silvano Arrigoni, Lorenzo Festorazzi, Marco Vago, e Serafino Ripamonti. Non tutti parteciperanno a tutte le spedizioni, ci saranno frequenti scambi. Il progetto ha un carattere “dinamico”, anche perché i Ragni non sono un gruppo di alpinisti professionisti ma ragazzi che lavorano.
 
A Lecco, nella patria dei Ragni, quali festeggiamenti state immaginando?
Una grande festa, di più giorni nel mese di settembre. Non abbiamo ancora i dettagli, ma l’evento vuole replicare i tradizionali raduni ai Piani dei Resinelli. Un grande incontro in cui i protagonisti dell’alpinismo italiano daranno luogo ad uno scambio di idee, e dove potranno emergere gli indirizzi per il futuro dell’arrampicata. Una specie di Meeting della Montagna. Stiamo valutando anche l’arrampicata in piazza, compatibilmente con il budget e le elezioni comunali di mezzo.
 
Una bellissima serie di progetti internazionali. Cosa risponde a quei Ragni che lamentano l’ormai eccessiva assenza dei maglioni rossi sulle Alpi?
Non abbiamo dimenticato le Alpi, anzi. Faremo qualcosa di straordinario, ma non posso anticipare nulla, perché si tratta di una sorpresa che i ragazzi vogliono fare ai soci più anziani. In generale, le radici storiche del gruppo sono di importanza fondamentale, ma è necessario saper guardare ai giovani e al futuro, come si raccomandò il grande Casimiro Ferrari poco prima di morire. Non è sempre facile gestire un gruppo come i Ragni, con idee e generazioni diverse da far coesistere. Ma il dibattito, schietto e franco, è stato finora la nostra forza e spero che continuerà ad esserlo in futuro.
 
Tele Unica ha dedicato al Sessantesimo anniversario dei Ragni della Grignetta un’interessante puntata di "Oltre la notizia", alla quale hanno partecipato i Ragni Alberto Pirovano, Agostino Da Polenza, Giorgio Redaelli, Luigino Airoldi e Vasco Cocchi. La trasmissione, condotta da Laura Achler e Katia Sala, è andata in onda sulla rete giovedì 27 aprile.
 
 
Sara Sottocornola

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