Outdoor

Dalla vetta del Cervino con gli sci, l’impresa di Edmond Joyeusaz

L’impresa è stata compiuta la mattina di venerdì 25, quando la guida alpina di Courmayeur Edmond Joyeusaz, 60 anni, ha raggiunto la vetta del Cervino (4.478 m) dalla via normale svizzera, per poi ridiscendere fino a valle con gli sci. La discesa è cominciata dal versante nord, che però a poche centinaia di metri sotto la cima presenta una parete quasi verticale, difficilmente praticabile sciando. Quindi l’italiano si è spostato sul versante est, dove ha proseguito arrivando fino in piano, realizzando così una discesa in sci integrale.

Lo sciatore, ex membro della nazionale italiana di sci ed ex allenatore federale della disciplina, non è nuovo a questo tipo di imprese. Oltre ad aver sciato da alcune delle più importanti vette alpine, Joyeusaz è stato molto attivo anche in Himalaya, dove ha realizzato diverse discese tra cui la prima assoluta con gli sci dello Shisha Pangma (8.047 m). Lo sciatore è stato infine il primo a sciare sulle pendici del K2.

La parete est del Cervino ha una forte pendenza ed è prevalentemente rocciosa, priva dei ghiacci che caratterizzano le pareti esposte a nord; per questo motivo le sue condizioni mutano molto rapidamente a seconda delle precipitazioni nevose, che la trasformano in una ripida discesa completamente nevosa. La loro assenza, al contrario, riporta celermente alla luce una brulla distesa rocciosa, inadatta agli sci. Queste condizioni la rendono un obbiettivo invitante per gli sciatori d’alta quota, che trovano nella parete una sfida sempre diversa da affrontare.

Edmond Joyeusaz, Alpi, Sci, Cervino
In rosso la via percorsa dallo sciatore per la discesa, con il primo tratto a nord e il resto sul versante est, ©Edmond Joyeusaz

Il primo in assoluto a compiere la discesa della parete est del Cervino è stato l’italiano Toni Valeruz, uno dei più rinomati sciatori estremi in attività tra gli anni ’70 e ’90, con oltre un centinaio di prime discese stabilite tra le vette delle Alpi e sulle montagne di tutto il mondo. La prima è avvenuta il 14 maggio 1975, impresa poi ripetuta più volte, l’ultima nel 1996. Valeruz non ha però completato integralmente la discesa, dalla vetta fino a valle, cosa che Joyeusaz ha invece realizzato discendendo i primi 350 metri di dislivello assicurandosi con due corde doppie nei tratti non sciabili. Nel 2016, vent’anni dopo l’ultima ripetizione di Valeruz, un team di sole donne composto da Giulia Monego, Liv Sansoz, Lorraine Huber e Melissa Presslaber, ha ripetuto la discesa ormai divenuta simbolica dello sci alpino d’alta quota, come ha appena dimostrato anche questa nuova realizzazione da parte di Edmond Joyeusaz. 

Di seguito, la relazione della giornata, giunta alla redazione direttamente da Edmond Joyeusaz:

Venerdì 25 maggio dopo una lunga attesa ed un’anno di preparazione ho realizzato la discesa con gli sci dalla vetta del Cervino (4.478m.) Non è stato facile avere la neve sufficiente su entrambi i versanti (Nord ed Est) e le buone condizioni meteo nello stesso tempo. La giornata non era iniziata benissimo: mentre mi preparavo ho urtato il casco con il gomito che è rimbalzato, credo, fino al crepaccio terminale; senza casco impossibile piazzare la GoPro… Per fortuna avevo un bastone a cui era fissata un’altra GoPro, l’ho infilato nello zaino ed ho rimediato in qualche modo. Altro problemino: con le lamine molto affialate mi faccio un taglietto sull’indice che inizia a sanguinare e non smette più; complicato pilotare il drone con lo schermo del telefono imbrattato di sangue ed il riflesso del sole, ma qualche bella immagine è riuscita comunque. Sono salito dalla via normale svizzera (Hornli) da poco sopra la capanna Solvey nella neve spesso profonda anche 50 cm. Ho calzato gli sci sulla cima svizzera ed ho sciato sulla parete nord fin dove era possibile, dopodiché sono tornato sulla via di salita e con due corde doppie da 40 m. ho raggiunto la spalla e la parete est. Da quel punto il 15 maggio 1975 Tony Valeruz realizzò la prima discesa di quella parete. Attraversata la parete ho raggiunto il canale più vicino alla cresta del Furggen. Sul questo versante c’era decisamente meno neve, è stato complicato trovare strisce di neve che mi permettessero di sciare senza togliere gli sci. Giornata incredibile di grande soddisfazione.
Ringrazio le aziende che mi hanno supportato, in particolare:
Arturo Jacquemod per l’assistenza tecnica, Jean-Marie Rossi per le immagini, mio fratello Mauro e le funivie del Cervino.

Tags

Articoli correlati

7 Commenti

  1. Un video imbarazzante per una discesa imbarazzante! comunque negli anni 80 un giapponese aveva già fatto la stessa discesa…manco rispetto per la storia.

  2. Sicuramente una grande impresa, non sono in molti i capaci ad osare tanto su una montagna di questo calibro!
    Degna di lode anche la discesa della parete est del 2001 di Luciano de Crignis, Lucio Trucco e Fabio Iachini. Di seguito il link dove si può trovare il racconto della discesa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close