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Il Giro d’Italia con Montagna.tv: domani gli scalatori dovranno difendersi

Cronometro individuale con inizio e fine cittadini inframezzati da un percorso complesso ed articolato grazie a pavé, rotonde, curve e altri “ostacoli” cittadini.

Questa sedicesima tappa parte da Trento e si muove sulla scia dell’antichità. Fin dall’inizio infatti corridori ed appassionati si troveranno di fronte alle storia millenaria della cittadina di partenza che trae le sue origini dall’antica Roma. Origini di cui ancora oggi si trova traccia nella Trento sotterranea, nello spazio archeologico della Tridentum romana dove si possono ammirare interessanti gli spazi di vita.

Sopra il livello del suolo invece, lungo le strade percorse dai corridori, la storia si fa recente con i nobiliari palazzi cinquecenteschi che accompagnano fino alla modernità, quasi futurista, del MUSE. Il moderno museo disegnato da Renzo Piano.

Uscendo da Trento e andando verso sud, lungo il percorso dell’Adige s’incontra con lo sguardo la sagoma del Monte Bondone (2180 metri) luogo diviso tra scienza e natura. Attorno al monte sono infatti molte le possibilità di escursioni a piedi o in mountain bike. In cima, invece, è la cultura a farla da padrone con l’osservatorio astronomico e il giardino botanico.

Lo sguardo migliore sul Bondone gli atleti l’avranno certamente da Aldeno, anch’essa di origine romana.

Interessante infine, lungo il percorso, la cittadina di Nogaredo alle porte di Rovereto. Qui nel 1660 e 1700 furono molte le donne torturate a morte e condannate per stregoneria. Torturate nelle celle dell’attuale Castel Noarna e poi bruciate o decapitate.

 

Commento tecnico a cura di Giuseppe Guerini

Giuseppe Guerini

Si riparte dopo il giorno di riposo con la cronometro. Si passa dalla montagna alla crono completamente piatta, adatta agli specialisti.

Come abbiamo già detto per altre tappe, dopo il giorno di riposo tanti soffrono il gonfiore alle gambe. Qualcuno soffre di più queste ripartenze che le tappe faticose.

Nella crono ovviamente la cosa più importante è il tempo. Qui gli scalatori dovranno fare fuoco e fiamme per difendersi da questo tipo di chi è più forte e affidabile su questo tipo di tracciati.

 

Giuseppe Guerini, classe 1970, è originario di Gazzaniga, un piccolo comune in provincia di Bergamo. Dal 1993 al 2007 è stato un ciclista professionista. Uno scalatore, un atleta particolarmente adatto alle salite. Ha corso per Navigare, Polti e per la tedesca Telekom con cui conclude la carriera nel 2007. È soprannominato Beppe Turbo e non solo perché cresciuto vicino alla centrale idroelettrica d Vertovo.

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