Alpinismo

Cerro Pollone: il racconto di Della Bordella e Schiera – Da ragnidilecco.com

Nuova via aperta sulla parte nordovest del Cerro Pollone da Matteo Della Bordella e Luca schiera. La via, che attraversa l’intonsa parte del Pollone si chiama “Maracaibo” ha uno sviluppo di 300 metri e presenta difficoltà fino al 7a/A1.

Da ragnidilecco.com

La stagione fino ad ora non è stata certo delle più propizie. Vento incessante e temperature molto rigide hanno caratterizzato le prime settimane di permanenza in Patagonia di Luca Schiera e Matteo Della Bordella e sembrava che non ci fosse proprio modo di riuscire a combinare qualcosa…

Tanti anni di frequentazione patagonica, però, devono aver affinato il fiuto dei nostri due Ragni e la loro capacità di cogliere le occasioni propizie.

Lo scorso martedì, infatti, Luchino e Teo hanno lasciato El Chalten per risalire il Ghiacciaio Marconi e portarsi verso la parete nord del Cerro Piergiorgio.

“Il tempo non era abbastanza buono per la salita che avevamo in mente – spiega Luca – così ieri abbiamo scalato in 9 ore la nordovest del Pollone. Il vento non ha mai mollato un attimo e alla fine era troppo forte per consentirci di scendere da nordovest. Abbiamo deciso scendere dal versante opposto e poi, camminando tutta la notte, siamo rientrati a El Chalten”.

Così invece commenta Matteo: “Io e Luca ci siamo alternati al comando per 7 tiri di roccia alcuni dei quali davvero entusiasmanti, altri invece un po’ bagnati, fino a quando circa 50 metri sotto la cresta terminale, abbiamo iniziato ad incontrare roccia di colore rossastro di pessima qualità. Poco prima della fine della parete abbiamo optato per un traverso pendolo verso destra che ci permettesse di tornare sul granito compatto ed in breve raggiungere la cresta finale.

 

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7 Commenti

  1. Questi due arrivano sotto una parete di 300 metri con freddo e vento che non si sta in piedi aprono una via salendo in arrampicata in libera fino al 7a e lasciano un nut e bontà loro due chiodi dall’altra parte per tornare in tempo per la cena del giorno dopo. Questo tipo di alpinismo nel mondo saranno in dieci a saperlo fare e l’Italia ne ha due. Chapeau direbbero in Francia

      1. magari mi farei portare in giro. Forse non lo sai ma sono quelli che hanno fatto la prima salita della Ovest della Egger, una via nuova alla Uli Biaho poi a Baffin con Favresse e molto altro. Tu sai aprire in stile alpino in libera sull’8° grado in Patagonia? Guarda che non è come fare il sesto o camminare su panettoni, non sono dei pestaneve o dei camminatori su rocce rotte

          1. Eccolo il falesista. In apertura in Patagonia non sono mai andati oltre l’ottavo superiore ma la parola apertura ti è ignota credo a meno che non consideri la chiodatura dall’alto un’apertura. E non hanno parto col trapano è vera apertura a vista. meglio che segui la falesia o le normali da pestaneve

          2. Non so che grado faccia Della Bordella ma lo incontrai al Falier dopo che aveva fatto a vista un vione col 7c a vista e cercava un compagno per il giorno dopo perchè il suo era distrutto. Lui sembrava avesse preso un aperitivo. Molta gente non si rende conto come per Moro che cosa siano capaci questi nomi. Per me sono extraterrestri anche rispetto ai più forti che conosco e conosco arrampicatori che fanno l’8c ma sulla parete della foto non si alzerebbero di un metro senza uno spit dopo due metri. Poi sono sport diversi ma questa è la verità

      2. Non è una via di oltre mille metri come quelle che hanno aperto nel passato ma a guardare la foto della parete non parlerei di contorno. E’ la prima della parete e l’hanno data 7a. Io dico sti ca…, altro che contorno

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