AlpinismoK2 invernale

I polacchi a Concordia: il K2 è sempre più vicino

Sono arrivati poco fa a Concordia, lo conferma anche il tracciato GPS di Adam Bielecki: l’immagine del satellite, che non sappiamo se recente o meno, indica un consistente manto nevoso. Il grande circo glaciale delle montagne del Karakorum, da dove finalmente gli alpinisti  riescono a vedere verso nord  l’imponente piramide del K2, anticipata sulla destra dal Broad Peak e scorrendo fino al Gasherbrum 4, impressiona per la sua vastità e commuove chi da queste parti c’è già stato. 

Avevamo lasciato la spedizione polacca in cammino verso Urdukas, raggiunta con un giorno di ritardo a causa di una pausa intermedia a Khumburtse, a qualche  ora di cammino, resa necessaria per far riposare i portatori. Il meteo infatti per il momento li sta assistendo e le giornate si mantengono soleggiate, ma le temperature sono rigide (all’ombra di giorno si arriva a -20°) e, come ha spiegato Krzysztof Wielicki, per i portatori sono condizioni molto difficili (ne hanno con loro un centinaio). 
Oggi a Concordia fanno sapere ci sono -27°.

Dopo Urdukas, la carovana si è spostata in direzione di Gore II, a 4500 metri, sosta decisamente meno confortevole a causa del fatto che si trova al centro del ghiacciaio del Baltoro e quindi particolarmente esposta al vento, ma con la maestosa Shining Wall del Gasherbrum IV ( la Montagna di Luce) ad illuminare lo sguardo.

La prossima tappa è il campo base del K2, che verrà raggiunta domani dagli alpinisti e dal 40% del materiale, il resto arriverà nei prossimi 2/4 giorni. Non sarà una passeggiata per i portatori che arrivati a 5000 metri, dove già altri loro colleghi hanno piazzato le scorse settimane una prima parte delle tende e delle attrezzature, dovranno tornare, di corsa verso valle. Per gli alpinisti polacchi sarà invece come arrivare a casa, quella della spedizione.

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