Troppi morti: si discute se chiudere il monte Sissila in Veneto
Chiudere la Sisilla: il dibattito si è riaperto dopo l’ennesima tragedia avvenuta sulla montagna di Recoaro. L’ 11 novembre infatti Matteo Dal Molin, un giovane alpinista di 19 anni, ha perso la vita precipitando dalla cima. L’ennesima morte su questa montagna, e ora ci si domanda se sia il caso di chiudere questa montagna o per lo meno recintare le zone pericolose e segnalarle.
Bepi Magrin, alpinista e operatore del soccorso alpino ha dichiarato a L’eco vicentino: “La caduta è avvenuta dai massi a sinistra (per chi sale), della statua, dove una serie di cubi di roccia intervallati da mughi e (forse al momento dell’incidente) coperti da un velo di ghiaccio si trovano in direzione sud-est e più precisamente dove una targa di bronzo ricorda l’apertura della via dedicata ad Alberto Maltauro. L’evidente colatoio nero ben visibile a destra nella parete ne segna la direzione. Il luogo è fuori dal sentiero di circa una ventina di metri ed una specie di piccolo imbuto tra i massi, coperto da rami ed erba, nasconde il vuoto sottostante della parete. In tale punto è caduta anche la ragazza padovana, precipitata a due metri dal punto dove è caduto Matteo”.
La morte tragica di Matteo è l’ultima di una lunga serie su questa montagna. A gennaio un ragazzo si era suicidato lanciandosi dalla cima della Sisilla, mentre due anni fa una ragazza di Padova era precipitata proprio dove è caduto Matteo.
La Sisilla è come il Baffelàn, come il Soglio dell’Incudine, come il… … come tante altre vette, alte o basse, vicine o lontane dagli accessi, comode o meno, ecc. ecc.: si dovrebbe chiuderle tutte?
Ma no!
Bisogna mettere la transenna e la scritta “vietato sporgersi”!