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Riecco i No-Tav: bloccati i tecnici Ltf

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TORINO — Da un paio d’anni circa erano scomparsi dalle cronache nazionali anche se, a livello locale, la loro attività di protesta non era mai finita. E stamattina i guerrieri "No-Tav" sono rispuntati con una mossa a sopresa: il blocco dei tecnici che dovevano cominciare i sondaggi geologici per celeberrima Torino-Lione.   

Questa mattina sono cominciati gli studi in 3 dei 91 siti previsti: lo scalo merci di Orbassano, la stazione ferroviaria di Collegno e il sito Amiat di Basse di Stura a Torino. 
 
Mentre all’autoporto di Susa le cose sono andate diversamente. I tecnici della società incaricata Ltf, una volta arrivati sul posto, si sono trovati davanti i presidi di 2-300 manifestanti che ovviamente avevano occupato l’area fin dalla notte, scaldandosi con fuochi.  
 
I tecnici si sono presentati scortati dalle forze dell’Ordine per prendere possesso dei terreni affittati dal Comune. Ma la risposta dei "No-Tav" è stata perentoria: "Non lasceremo i terreni. Il nostro è un gesto di disobbedienza civile. Non siamo disponibili a farvi entrare, non cederemo".
 
I manifestanti hanno ribadito che in qualunque punto della Val di Susa tenteranno di fare un sondaggio loro ci saranno, a difendere la loro terra. Inutili i tentativi di conciliazione da parte delle forze dell’Ordine. A nulla è servito rendere noto l’elenco delle conseguenze civili e penali del blocco: i manifestanti non sono indietreggiati di un millimentro, anzi.
 
Per tutta la notte, hanno presidiato la zona lungo la statale. Qui è prevista la realizzazione di uno dei sondaggi necessari per il progetto preliminare. Ma il clima, a dire il vero, pare meno rovente di quello del 2005, sfociato negli scontri di Venaus.
 
WP

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