Alpinismo

Jasemba, la sfida estrema di Kammerlander

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VALLE DI TURES, Bolzano – La leggenda dell’alpinismo estremo è in partenza per il Jasemba. Hans Kammerlander, follemente attratto dal groviglio di roccia, ghiaccio, luci ed ombre che fiammeggia sulla parete sud del colosso himalayano, è deciso a ad intascarne la prima assoluta. Sfuggita lo scorso anno per una manciata di tiri.

Martedì 20 aprile, con gli sci nello zaino, Kammerlander si dirigerà verso l’imponente montagna che si erge nel territorio del Solo-Khumbu, esattamente sul confine tra Cina e Nepal. Il Jasemba è la vetta principale del massiccio del Nanpai Gosum, contrafforte del Cho Oyu.
 
Attratto dalle imponenti pareti ghiacciate, dagli aspri versanti e dagli strapiombi di roccia di cui sembra impossibile trovare la chiave, Kammerlander aveva già attentato alla vetta del Jasemba nel 2005 insieme a Karl Unterkircher e Luis Brugger. Ma a 500 metri dalla cima, freddo e vento hanno costretto la spedizione al rientro.
 
La linea immaginata da Kammerlander si sviluppa lungo il fianco del Jasemba su un dislivello di circa 2300 metri. Prima una ripida parete ghiacciata, poi una cresta che conduce direttamente alla base di un maestoso pilastro di roccia alto quasi un chilometro che porta in vetta.
 
“Questo importante passaggio verticale è decisivo e tecnicamente assai impegnativo, su un percorso complessivamente d’alta difficoltà – commenta Kammerlander -. L’abbiamo già riscontrato l’anno scorso durante il primo tentativo. Ma da lassù si gode una prospettiva unica sull’intero percorso. La via ha un fascino quasi magico”.
 
Quest’anno, Kammerlander partirà con Luis Brugger, altro altoatesino “estremo”, forte e taciturno, che con lui è già stato all’Ogre e al Nuptse e che ha all’attivo varie prime molto impegnative nelle Dolomiti. Unterkircher impegnato al Mt. Genyen, non potrà essere della partita.
 
Sino al 2003, il versante sud era chiuso alle ascensioni alpinistiche per questioni di sicurezza. Il confine cinese passa infatti esattamente sulla vetta del Jasemba e tutta la zona cirocostante era diventata un quartier generale dei partigiani tibetani che lottavano contro l’occupazione del territorio da parte dei cinesi.
 
Il versante nord, invece, sarebbe stato già violato da una spedizione di “fuorilegge”, che l’avrebbero raggiunta senza chiedere il relativo permesso. Ciò, stando alle dichiarazioni dalla “signora degli Ottomila” Elizabeth Hawley, che con 40 anni di esperienza è diventata forse la maggiore esperta mondiale di spedizioni alpinistiche in Himalaya Karakorum. Tanto autorevole da essere lei a giudicare insindacabilmente la legittimità di una salita in vetta ad un ottomila o meno.
 
Hans Kammerlander, 50 primavere quest’anno, dopo aver messo in tasca tredici ottomila su 14 si è dedicato interamente all’alpinismo estremo. Con tanta voglia di esplorare e scoprire nuove mete, lontano dalle spedizioni sui colossi del pianeta.
 
Per il 2006, Kammerlander ha scelto il Jasemba come unico obiettivo. Per il resto dell’anno, gli impegni di comunicazione e di guida alpina sono già troppo fitti. Tra questi, alcune iniziative davvero particolari. Come quella che da 4 anni vede Kammerlander a capo di folti gruppi di alpinisti in erba, impegnati in dei veri e propri “after hours” sulle Dolomiti. Per 24 ore consecutive – e da quest’anno, persino 36 – i gruppi salgono dislivelli notevoli senza fermarsi se non per un piatto di minestra.
 
Sara Sottocornola

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