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Dolomiti, Yak statali in uso a privati

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BELLUNO — Un gruppo di Yak del progetto di ricerca triennale avviato nel 2005 dal Ministero delle politiche agricole e forestali approda oggi sulle Dolomiti bellunesi. A "liberarli" sarà il ministro dell’Agricoltura Luca Zaia, che li affiderà, come bene di Stato, in comodato d’uso gratuito a un’azienda locale, che li alleverà nel rispetto delle norme sul benessere degli animali.

Gli Yak, i tipici buoi tibetani, non sono una novità assoluta sulle Dolomiti, dove infatti vivono già una cinquantina di esemplari. Tuttavia oggi il ministro dell’Agricoltura Luca Zaia ne "libererà" di nuovi, che verranno trasportati da un’area a quota 1450-1500 metri degli abruzzesi monti Gemelli, nell’estremità orientale della catena dei Monti della Laga, fino alle Alpi Orientali.

L’operazione si inserisce infatti, nel progetto di ricerca triennale avviato nel 2005 "l’Allevamento dello yak per il recupero delle aree marginali: studi sull’adattamento e valutazione delle caratteristiche dei prodotti", portato avanti dal Cra-Istituto sperimentale per la zootecnia (Isz) di Roma.

L’obiettivo dello studio consisteva, da un lato, nel verificare se gli animali potessero rappresentare un’ulteriore opportunità per la montagna e, dall’altro, nel favorire l’accumulo di conoscenze da mettere a disposizione dei paesi d’origine. Nel corso degli ultimi due anni, gli Yak abruzzesi avrebbero dimostrato una notevole capacità di adattamento, tanto che il nucleo originario si sarebbe riprodotto fino a raddoppiare di numero.

Oggi quindi un gruppo di quegli Yak verrà trasportato in Dolomiti. Secondo quanto riferisce l’agenzia Adnkronos, gli animali, che sono considerati bene dello Stato, verranno affidati gratuitamente in comodato d’uso a un’azienda locale che se ne prenderà cura nel rispetto delle norme sul benessere degli animali, senza fini di macellazione.

Valentina d’Angella

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