Scienza e tecnologia

Voce fuori dal coro: verranno tempi freddi

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GINEVRA, Svizzera — In un coro di voci catastrofiche che profetizzano disastri ambientali a seguito del surriscaldamento globale, si alza una voce fuori dal coro a dire agli scienziati di tutto il mondo che stanno esagerando. E’ quella del ricercatore Mojib Latif che, a dispetto dei centiania di studi sullo scioglimento dei ghiacciai e l’inaridimento dei terreni, sostiene che per l’effetto serra c’è tempo: per i prossimi 10 anni, dice, ci sarà una lunga fase di inverni gelidi.

La sostanza è questa. Al momento esistono due tipi di trend globali: quello del riscaldamento climatico, provocato dall’attività dell’uomo e per questo definito antropogenico, e quello legato alle fluttuazioni delle correnti oceaniche, generato da cause naturali. Il primo è in corso da tempo e continuerà anche in futuro. Il secondo invece è di breve termine, e si concretizza decennio dopo decennio. Il punto è che i due trend starebbero entrando in conflitto.
 
Lo ha detto a Ginevra alla recente conferenza mondiale sul clima organizzata proprio dalle Nazioni Unite, Mojib Latif, professore di origini pachistane e naturalizzato tedesco, punta di diamante dell’Istituto Leibniz di scienze marine dell’Università di Kiel.
 
Secondo gli studi Latif, entro il 2020 assisteremo a un raffreddamento naturale contrapposto al riscaldamento umano. "Si verificherà così un precario equilibrio caldo-freddo – ha detto lo scienziato -: iniziata la fase negativa, la fluttuazione di breve termine finirà per annullare la crescita dell’effetto serra. Ma sarà un fenomeno limitato nel tempo. Trascorso il decennio, il “global warming” potrebbe aumentare di colpo".
 
L’inversione di tendenza sarebbe determinata dalla "North Atlantic Oscillation", dall’"Atlantic Multidecadal Oscillation" e dalla "Pacific Decadal Oscillation", ovvero oscillazioni cicliche legate alle aree di bassa e alta pressione sull’Atlantico e sul Pacifico.
 
La teoria su cui indaga il team dell’Università di Kiel, è ancora in fase di ricerca, ma sembra chiaro che queste tre forze sarebbero in grado di scatenare conseguenze planetarie agendo come un termosifone o un congelatore. "Ecco perché è essenziale non farsi ingannare – conclude Latif -: anche se ci aspetta una sequenza di inverni freddi, è essenziale non indebolire la lotta contro l’inquinamento".
 
In sostanza il global warming procederebbe la sua marcia, ma ci darebbe 10 anni di tregua come vantaggio in una lotta davvero impari. E ai colleghi che hanno alzato tutte le sopracciglia in loro possesso, Latif ha risposto secco: "Non chiamatemi scettico – riporta la rivista “Tuttoscienze” -. Io non nego certo il "global warming", ma si deve riconoscere che sulla scena ci sono 2 tipi di variazioni".
Valentina d’Angella
 

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