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Franz Rossi sulla morte del giovane skyrunner Luca Borgoni

Alcune riflessioni di Franz Rossi, scrittore e runner, sulla morte del giovanissimo skyrunner Luca Borgoni, avvenuta sabato scorso alla capanna Carrel, sul Cervino. Quale ruolo ha l’enorme eco mediatica delle imprese con quei video montati ad arte che tanto ci entusiasmano e ci portano all’emulazione? Dove sta la realtà e dove la finzione?

Scrive Rossi: “Luca era sicuramente un atleta preparato, sia fisicamente, sia come esperienza. Ma c’è qualcosa di sbagliato nella sua morte. Aveva 22 anni, e come tutti noi seguiva le gesta di Kilian e degli altri campioni. Magari è stato questo che lo ha tratto in inganno”.

E ha concluso: “Scusate, magari tutto questo c’entra poco con la corsa, ma come dicevo all’inzio è un pensiero che ho in testa da sabato. Luca non ha colpe, e se anche ne avesse avute, ha pagato il prezzo più alto. E non venite a dirmi che almeno è morto facendo quello che più amava. Lui di certo avrebbe preferito poter continuare a farlo”.

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Foto in alto: Luca Borgoni

 

 

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