Alpinismo

L’ultimo saluto a Ueli Steck, il funerale al monastero Tengboche

Ueli Steck è stato la prima vittima di questa stagione alpinistica sull’Everest, quando è scivolato durante uno dei suoi acclimatamenti domenica. Molte sono state le voci che hanno voluto ricordarlo.

Il corpo di Ueli Steck è stato trasportato in elicottero dal campo base dell’Everest a Lukla, in un ospedale universitario, e poi al tempio buddista tibetano di Khumbu, conosciuto anche come “Il monastero di Tengboche”, costruito nel 1916. La struttura si trova nel Parco Nazionale Sagarmatha, giace ai piedi del tetto del mondo ed è circondata dalle altre vette Himalayane: il corpo di Ueli è stato cremato in questa cornice suggestiva fatta dalle montagne che tanto ha amato in vita.

Durante la cerimonia funeraria, che è durata circa 3 ore come da tradizione nepalese, la moglie Nicole e i famigliari più stretti sono rimasti intorno alla pira mentre i monaci hanno pregato e suonato rendendo la situazione ancora più solenne. Molti alpinisti stanziati al campo base hanno raggiunto la cerimonia, secondo quanto dichiarato da Nimesh Karki di Seven Summits, l’agenzia di trekking che ha aiutato Steck ad organizzare la sua spedizione.

La famiglia ha descritto il rito come molto triste ma anche catartico e ringrazia i monaci  per l’ospitalità e per la spiritualità con cui hanno condotto questo momento. In segno di memoria una parte delle ceneri sarà riportata in Svizzera, dove si organizzerà un evento in cui anche amici, conoscenti, colleghi e coloro che saranno interessati potranno dire addio al grande alpinista. Tempi e luogo sono ancora da definire.

Per chi volesse esprimere le proprie condoglianze i famigliari hanno predisposto il sito www.uelisteck.ch/en/rip

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