Alpinismo

Miss Go: Garcia accusa gli austriaci

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ISLAMABAD, Pakistan — "Quella corda l’avevo fissata io. E’ stata rimossa dopo, ed è esattamente lì che è caduta Miss Go". Sono accuse precise e pesanti quelle che lancia l’alpinista Joao Garcia in merito all’incidente che ha provocato la morte della coreana Go Mi Sun. Il portoghese punta il dito contro la spedizione austriaca, a suo dire scorretta e impreparata alla scalata fin dall’inizio. Secondo Garcia, serviva loro una corda e loro hanno pensato bene di toglierla dal canalone Messner. Questa in sostanza la sua spiegazione dei fatti.

Il corpo di Miss Go è stato localizzato dal campo base del Nanga Parbat con un binocolo. Si trova nel punto dove si credeva che fosse, solo che la troppa neve impediva di vederlo. La conferma definitiva però, arriverà quando l’elicottero dell’Askari Aviation potrà sorvolare la montagna. I piloti ieri non hanno potuto volare per problemi tecnici e per le condizioni del tempo, ma oggi è previsto un nuovo tentativo.

E mentre si attendono tempi migliori per il recupero del corpo di Go Mi Sun, scoppia la polemica sull’incidente. A lanciarla è Joao Garcia, ancora al campo base del Nanga, che ha salito venerdì scorso. Secondo l’alpinista portoghese infatti, se le corde mancavano nel canale Messner, la colpa sarebbe della spedizione austriaca.

Garcia racconta come la spedizione commerciale di Gerfried Goetschl gli sia sembrata organizzata male. "Inizialmente si sono rifiutati di cooperare nell’attrezzare la parete con le corde fisse – racconta Garcia in una lettera pubblicata da Explorersweb -, dicendo che il loro cargo, comprese le tende, era in ritardo. Ma non era vero".

"Abbiamo fissato le corde a campo 2 – continua il portoghese -. Dopo di che i loro portatori hanno portato su circa 500 metri di corde. Le ho trasportate su e fissate 100 metri sopra campo 2, anche se avevo già dormito lì 2 notti. Poi ho chiesto agli austriaci di darmi altra corda, e loro me ne hanno dato una di 120 metri. L’ho fissata giusto sopra quella precedente. Questa corda è poi stata rimossa. Ed è esattamente lì che è caduta Miss Go".

Secondo Garcia, gli austriaci hanno trascorso i giorni precedenti il tentativo di vetta a discutere e discutere. Avevano un atteggiamento arrogante nei confornti delle altre spedizioni, soprattutto verso gli Iraniani, da cui pretendevano aiuto nell’attrezzare la parete, nonostante il gruppo non stesse neanche scalando in quei giorni.

Senza contare che c’erano solo 6 sherpa per 18 clienti. Garcia dice che con loro avevano poche corde, ed è per quello, a suo dire, che avrebbero tolto quella del tratto in cui è morta Miss Go.

Resta da vedere ora cosa risponderanno gli austriaci alle accuse del portoghese. Perchè per ora solo di accuse si tratta. Certo è che rimane da capire come mai il canalone Messner non fosse attrezzato. E anche su questo punta il dito Garcia. "E’ scandaloso. Se un incidente di questo tipo fosse capitato sulle Alpi – dice -, a quest’ora qualcuno sarebbe già stato ritenuto responsabile dei fatti. Ma al campo base pakistano questo non succede, tutti tentano di insabbiare".

Valentina d’Angella

Source info: Joao Garcia’s Nanga Parbat debrief: "the fixed rope where Miss Go fell was removed"  Mount Everest.net

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