Alpinismo

K2: Fait precipita lungo la Cesen

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ISLAMABAD, Pakistan — Una tragica caduta poco dopo aver iniziato la discesa con gli sci. E un volo fatale lungo i ripidi pendii del K2. Si sono infranti così il sogno e la vita di Michele Fait, giovane alpinista trentino partito qualche settimana fa per il Pakistan con l’obiettivo di salire la seconda montagna più alta del mondo senza ossigeno e scenderla con gli sci. Il tragico incidente, secondo le frammentarie informazioni giunte dal campo base, sarebbe avvenuto ieri.

Fait e il suo compagno Fredrik Ericsson erano arrivati al campo base del K2 una decina di giorni fa. Volevano salire il Laila Peak, prima di attaccare la "grande montagna". Ma a causa di alcuni problemi burocratici non erano riusciti ad ottenere i permessi, così avevano raggiunto direttamente il campo base del K2.

La settimana scorsa, i due alpinisti hanno compiuto la prima salita di acclimatamento e la prima discesa con gli sci, con bivacco a circa 6000 metri. Raccontavano di pendii perfetti, neve polverosa e stabile, non vedevano l’ora di salire più in alto. Lo hanno fatto nei giorni scorsi, arrivando all’altezza di campo 2, 6.700 metri di quota. Poi, l’incidente.

Secondo quanto riferito da lla spedizione della Field Touring Alpine, che ha assistito alla caduta dal campo base, Fait sarebbe caduto ieri durante la discesa lungo la via Cesen. "E’ precipitato improvvisamente – racconta Sean Wisedele -. Il suo compagno Ericsson, che sciava sui pendii sottostanti, non appena si è accorto della caduta è risalito per prestare soccorso. Non capivamo se l’incidente era stato mortale o no. In ogni caso il nostro capospedizione Fabrizio Zangrilli è salito immediatamente per aiutare i due alpinisti".

Dopo qualche decina di minuti, Fait è stato raggiunto dai due soccorritori, che però non hanno potuto far altro che constatare la sua morte e iniziare a calarlo verso il base. In serata, a causa del pericolo valanghe sui ripidi pendii della Cesen, la calata è stata interrotta.

E’ ripresa questa mattina, con l’aiuto di diversi alpinisti tra cui David Gottlieb, al K2 con la spedizione tedesca di Gerlinde Kaltenbrunner. "Siamo partiti Wilky, Jake, Fabrizio, Tunc, Dave, Fredrik ed io – racconta Wisedele -. Erano le sette del mattino. Abbiamo raggiunto Michele, lo abbiamo recuperato, avvolto e sepolto. Siamo rimasti a rendergli omaggio. Fredrik piangeva. Che Michele riposi in pace".
 
Sorriso aperto, occhi vivaci ed entusiasmo che trapelava da ogni mossa: ecco come appariva Fait pochi giorni prima di partire per il Pakistan. Vi riproponiamo la videointervista che abbiamo girato a maggio negli studi di Montagna.tv.

Fait, sul K2 con gli sci e senza ossigeno

Sara Sottocornola


Info courtesy of http://seanwisedale.com/blog/

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