Alpinismo

EVEREST – Txicon, adrenalina da Vetta

Alex Txikon è al campo tre dell’Everest a 7350m con i sui fedeli sherpa, che francamente in questi casi sono come compagni di spedizione. Come un gatto sornione misura le giornate di vento e le temperature in attesa del balzo finale che potrebbe consentirgli di acchiappare la vetta.

Le previsioni sono buone e danno un inizio settimana con il vento in calo dai 60/70 km/h fino ai 30 km/h, solo mercoledì ci sarà una nuova impennata fino a 70/80km/h, poi ancora giù fino a 20 km/h per due giorni. Una favola. Una condizione che certamente scatena tutta la carica adrenalinica nel basco che sa attendere, ma ora ha anche l’opportunità di scattare e salire a Colle Sud e poi… in vetta.

Lo farà certamente con i due più forti sherpa che lo accompagnano e che hanno anche loro una voglia matta di aggiudicarsi la prima invernale ufficiale all’Everest e le prime pagine dei giornali.

Martedì potrebbe essere il giorno dell’arrivo in cima.

I detrattori possono anche dire che Txikon non stia facendo nulla di alpinisticamente innovativo; può essere, ma personalmente sono convinto che stia realizzando una grande performance alpinistica, seppur nel solco di quanto già sperimentato e noto. La sfida è grande e umanamente e sportivamente di valore. Si poteva fare di più sull’Everest in inverno per lasciare una traccia più profonda? Certo che sì, ma fin’ora e di questi tempi il coraggio di andare sull’Everest in inverno, per consolidare tecnicamente un record, senza ossigeno, l’ha avuto lui. Onore al merito.

L’Everest è una montagna molto bistrattata e lassù, come tutti sappiamo, ne succedono di tutti i colori. Di questi mesi lo scandalo delle false salite certificate con montaggi fotografici; ci sono poi stati altri che hanno dichiarato imprese sull’Everest che nascondevano poi l’equivoco dell’uso o meno dell’ossigeno o della presenza massiccia di altre spedizioni che avevano super attrezzato i percorsi. L’integrità e la reputazione etico-sportiva dell’alpinismo, sull’Everest, è stata parecchio corrosa, così come la magica e mitica immagine della montagna più alta e tutt’ora contaminata della terra.

Dunque onore a Txikon che ci prova con coraggio ed anche un po’ di fortuna, perfino con lealtà nei confronti della montagna e dell’alpinismo. Che poi comunichi molto e sia sponsorizzato può piacere o meno, ma almeno sappiamo quel che sta facendo e possiamo appassionarci alla sua avventura.

Bravo Alex!

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