Alpinismo

Steck: obiettivo nuova via in solitaria su un ottomila

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RINGGENBERG, Svizzera — Una nuova via ad alto livello tecnico da aprire in solitaria su un ottomila. Iniziano a trapelare le notizie sulla prossima avventura di Ueli Steck. Il fuoriclasse svizzero, partirà da Ringgenberg il 7 giugno per il Pakistan, diretto, molto probabilmente, verso il versante sud del GII. A confermarlo è lo stesso Kari Kobler, la cui società figura associata a Steck nell’elenco spedizioni dirette in Karakorum nella prossima estate.

Sapevamo che Steck si era appoggiato alla società di Kari Kobler, la "Kobler & Partner", per la "G-II Expedition 2009", composta di 2 membri e di cui l’elvetico sarebbe stato capospedizione. Ma quale fosse il progetto preciso era ancora un segreto.
 
L’1 maggio scorso Sara Sottocornola ha incontrato Kobler al campo base dell’Everest e ha provato a strappargli maggiori informazioni. Lo svizzero, famoso organizzatore di spedizioni commerciali sulle alte vette del mondo, non ha voluto svelare i dettagli, ma ha confermato che la meta di Steck sarebbe stata effettivamente il lato pakistano del GII, ovvero il versante sud.
 
Nonostante quindi diverse fonti sul web parlino di un ottomila nepalese – tra cui, c’è da dire, il sito dello stesso alpinista – sembra invece che la destinazione del nuovo progetto del fuoriclasse elvetico sia il Karakorum, più precisamente il secondo dei Gasherbrum. Quello che adesso si sa in più inoltre, è che il piano prevede l’apertura in solitaria di una nuova via, descritta come di alto livello tecnico.
 
La partenza è fissata per il 7 giugno. Per prepararsi alla nuova grande avventura l’alpinista ha trascorso gli ultimi 2 mesi nello Yosemite, insieme alla neo-moglie Nicole. La coppia ha infatti festeggiato la luna di miele sulle big wall del nord America, dove Steck ha compiuto un’altra impresa di considerevole livello.
 
Ha infatti affrontato in libera e quasi tutta a vista (salvo una lunghezza) la lunghissima "Golden Gate" di El Capitan, una via di 41 tiri. Quattro giorni in parete, issando il sacco ad ogni sosta. La via presenta tiri molto difficili, tra cui un 8a, due 7c+. Ma l’unico errore di Steck è arrivato su un 6c+ pochi metri sopra la cima dell’El Cap Spire, in un punto in cui la roccia era bagnata.
 
"Per me è stato un grande sogno scalare El Cap in libera – ha dichiarato Steck -. E’ stata una caduta stupida su un tiro semplice, ma d’altro canto sono felicissimo di aver salito questa via in questo stile, senza diverse ripetizioni delle lunghezze o precedenti tentativi. Un’esperienza molto dura per me".
 
"The Golden Gate" è stata risolta nell’ottobre 2000 dai fratelli Alexander e Thomas Huber, e dopo di loro nel 2003 è stata scalata in libera dal giapponese Yuji Hirayama, che puntava alla salita a vista mancata oer 3 cadute. Poi il 3 giugno 2007, ci ha riprovato il fortissimo americano Tommy Caldwell a cui però sfuggita l’impresa a vista, per colpa di due cadute.
 
 
Valentina d’Angella
Foto courtesy of Nicole Steck

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