Alpinismo

Everest, Piolini a c2, Pazzaglia in cima

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LHASA, Tibet — "Sono a campo 2, ho le mani viola ma sto recuperando piano piano la vista". Sembra in via di miglioramento la situazione di Cristina Piolini, incorsa ieri in una violenta bufera durante il tentativo di cima sulla parete nord dell’Everest. Sulla vetta è arrivato soltanto un membro della sua spedizione, il sanmarinese Roberto Pazzaglia.

La Piolini ha effettuato una breve telefonata di aggiornamento un’ora fa, intorno alle 15 ora tibetana. Si trova a campo 2, sotto ossigeno, e passerà lì la notte perchè la lunga discesa verso il base sarebbe troppo dura per le sue condizioni. L’alpinista, infatti, ieri durante il tentativo di cima ha riportato dei seri congelamenti alle mani e una grave oftalmia che le aveva fatto perdere completamente la vista.

Con lei ci sono gli alpinisti spagnoli. Antonio Pazzaglia, il fratello del sanmarinese che ieri è riuscito a salire in cima, ha invece proseguito verso campo 1. Anche lui, secondo quanto riferito dalla tv di San Marino, avrebbe un principio di congelamento alle mani.

Roberto Pazzaglia, invece, si era staccato dal gruppo ieri durante la salita verso la vetta. Nessuno dei suoi compagni, ieri, l’aveva poi più visto e la sua assenza da campo 4, dove in serata si era riunita tutta la spedizione, aveva destato qualche preoccupazione.

In realtà, l’alpinista era riuscito ad arrivare sulla cima prima dei compagni e poi aveva imboccato la discesa intenzionato a raggiungere il campo base il prima possibile. Proprio dal base, stamattina ha chiamato la madre comunicandole la notizia della cima, raggiunta con l’ausilio dell’ossigeno.

Secondo quanto riferito da Explorersweb, ieri hanno raggiunto la cima anche due alpinisti giapponesi del Kanagawa University Team: Yasunori Tanaka (57 anni) e Kenta Miyamori (28 anni).
 

Sara Sottocornola

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