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“Il cinema di montagna non è molto redditizio”, interrotta la realizzazione del film sulla tragedia del Frêney

La lavorazione del nuovo film del regista Daniele Vicari, tratto dal libro di Marco Albino Ferrari “Frêney 1961. Tragedia sul Monte Bianco”, è stata interrotta e rimandata a data da destinarsi.

A darne notizia all’ANSA il produttore, Francesco Virga, che spiega: “Gli investitori ritengono che il cinema di montagna non sia un genere molto redditizio”. A quanto pare a frenare l’entusiasmo sono stati gli incassi del film hollywoodiano Everest, che ha incassato al botteghino un totale di $203,427,584

 Il film, il cui titolo dovrebbe essere Bianco, ruota attorno alla tragedia del Pilone centrale del Freney del 1961: quattro morti e tre superstiti, tra cui il leggendario Walter Bonatti, nel tentativo di scalare per la prima volta la parete più estrema del Monte Bianco.

“Un progetto molto bello – dice Virga – una sfida produttiva. La stessa sceneggiatura che è stata scritta è bellissima. La storia di per sé è estremamente coinvolgente e complessa”, ma “è difficile finanziare progetti che hanno a che fare col cinema di montagna in Europa”. Prima che la lavorazione fosse interrotta, ricorda il produttore all’ANSA, “avevamo fatto una serie di test tecnici di ripresa in alta quota, avevamo ricostruito in tre dimensioni la sagoma del pilone centrale del Freney e studiato i movimenti di camera per poter accedere a una situazione così impervia dal punto di vista cinematografico. Avevamo svolto anche numerosi sopralluoghi direttamente in quota, sia alla base del Pilone centrale, sia in altri luoghi, come Punta Helbronner, dove ambientare alcune scene”.

La produzione ora sta cercando nuovi investitori in Germania ed in Francia, dove erano stati trovati i primi: la Mir Cinematografica dello stesso Francesco Virga e la francese Aeternam, con Rai Cinema e il supporto della Vallee d’Aoste Film Commission. “I finanziamenti – precisa Virga – non erano stati erogati, quindi abbiamo informato tutti e non abbiamo percepito nulla che non fosse in relazione a quello che abbiamo svolto. Fondamentalmente l’investimento è stato fatto dalla nostra società insieme a Rai Cinema”.

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