Alpinismo

Dhaulagiri: Morawski muore in un crepaccio

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KATHMANDU, Nepal — La notizia è piombata nel web come un fulmine a ciel sereno. Piotr Morawski, il celebre alpinista polacco che nel 2005 compì la prima salita invernale dello Shisha Pangma insieme a Simone Moro, sarebbe scomparso sul Dhaulagiri in un tragico incidente in parete. Pare che l’alpinista sia precipitato in un crepaccio a circa 5.500 metri di quota.

La notizia, diffusa dalla Polish Mountaineering Association e ripresa Explorersweb, parla di un fatale incidente capitato questa mattina. Morawski sarebbe morto intorno alle 8.40, ora nepalese, poco sotto campo 1, cadendo in un crepaccio.

L’alpinista stava rientrando da campo 2, dove era salito insieme al compagno slovacco Peter Hamor per perfezionare l’acclimatamento. I due, che formavano una delle coppie storiche dell’alpinismo himalayano, stavano tentando il Dhaulagiri (8.163 metri) dalla via normale in preparazione a quello che ritenevano il loro vero obiettivo stagionale: l’apertura di una via nuova sulla parete Ovest del Manaslu, un altro ottomila nepalese.

Sulla montagna, al momento dell’incidente, c’erano altri alpinisti polacchi, tra cui Anna Czerwiñska e Roman Mazik, medico della spedizione organizzata dalla "Polish Tatra Rescuers Association". Secondo le notizie giunte finora, tutti si sarebbero subito prodigati per soccorrere Morawski che però, purtroppo, sarebbe stato estratto senza vita dal crepaccio.

Le notizie riguardo l’incidente sono ancora frammentarie ma, a quanto pare, la morte di Morawski sarebbe stata confermata proprio dal dottor Mazik.

L’alpinista aveva 33 anni e aveva già salito sei ottomila: Shisha Pangma, Cho Oyu, Broad Peak, Nanga Parbat e i due Gasherbrum l’anno scorso.

Sara Sottocornola

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