Benjamin Védrines e Nicolas Jean completano la traversata del Gruppo del Bianco con gli sci
I due hanno trascorso tre giorni sulla montagna, attraversandola da Les Contamines ad Argentière e sciando alcune delle linee più ripide del massiccio
È una primavera d’oro per le discese di sci ripido, in cui Benjamin Védrines e Nicolas Jean sono tornati a fare squadra per una memorabile impresa nel massiccio del Monte Bianco. Dopo la traversata degli Ècrins nel 2021, e le quattro discese concatenate sulla Nord dell’anno scorso, quest’anno i due si sono spostati a Chamonix. E sono tornati a far parlare di sé con la traversata del massiccio del Bianco: tre giorni immersi nella natura, sciando undici tra le linee più ripide del gruppo montuoso.
“Avevamo pensato di farlo l’anno prossimo, ma mentre mi trovavo a Chamonix è arrivata la primavera e questo ci ha fatto decidere” ha scritto Védrines. “Ero lì per fare alpinismo, e non ci legavamo insieme dai tempi dello Jannu. Dopo la mia esperienza in solitaria sul Petit Dru, sono felice di ritrovare gli amici”.
I due hanno lasciato il rifugio Les Conscrits con 10 chili nello zaino, sciando la Nord della Lèe Blanche e poi dirigendosi verso il Miage. Arriva poi l’Aiguille de Bionnassay, che si rivela più insidiosa del previsto: “Molto ghiaccio, poca visibilità. Abbiamo dovuto scovare una nuova linea sulla parete Sud Ovest. Fortunatamente Mathis Dumas ci guardava dal fondovalle con un telescopio e ci ha inviato delle foto con le linee disegnate”. I due arrivano al rifugio Goûter, per proseguire il giorno dopo verso la vetta del Bianco e poi verso lo sperone della Brenva. “Qui troviamo un enorme crepaccio a sbarrare la strada. Riusciamo a passare tramite una inusuale fessura tra due pareti di ghiaccio, usando i rampant per fare presa con gli sci: una prima volta per noi!”
Arriva poi il canale Gervasutti sul Tacul, e la Nord Est della Pointe Yeld, per concludere la giornata sul ghiacciaio Capucin. Dopo una notte al rifugio Couvercle, i due si avviano verso il canale Couturier all’Aiguille Verte. Anche qui condizioni perfette, per cui riescono a evitare la discesa in corda doppia tramite una linea individuata giorni prima da Védrines e sfruttando le loro abilità nello sci a secco. È poi la volta dell’Aiguille d’Argentière, il Glacier du Milieu e l’Aiguille du Chardonnet, per arrivare alla fine di questo straordinario viaggio.